Speciale Umberto Piersanti: Jacopo, difficile oggi raccontarti (Italia) – ita/eng/espa

In occasione dell’83° compleanno del poeta Umberto Piersanti la Redazione lo omaggia con uno Speciale curato da Federico Migliorati, con una conversazione esclusiva e pezzi di Rossella Frollà e Serena Mansueto e le traduzioni di Rocìo Bolanos e Andrea Carloni. La sua nuova opera (L’urlo della mente e altre poesie inedite) tiene inoltre a battesimo la Nuova Collana Scilla di Samuele Editore.

 
 
Jacopo fratello
 
Jacopo, difficile
oggi raccontarti,
non camminiamo più
insieme tra borghi
e campi,
non scendiamo alle terme
in uguali, bianchi
accappatoi incappucciati,
non attendiamo noi due,
da soli,
in un tavolo solo,
scoccare la mezzanotte
nella bianca sala
apparecchiata,
estranei alle grida
alterate, ai coriandoli
ai capelli attorcigliati,
ma presenti,
dentro le feste presenti
e dentro gli altri giorni,
ora di molto
tu mi sovrasti,
certo ti amo,
un po’ anche
ti temo
 
ora sei grande,
il tuo corpo potente
e armonioso,
ma la voce,
la voce flebile,
tenera e incerta,
la corrente degli anni
oggi risale,
ai giorni della nascita
ti riporta
 
vorrei che tu fossi
mio fratello,
ho avuto tenere sorelle
sorelle-madri
di me più grandi,
ma un fratello no,
non l’ho avuto,
e tu avessi dieci
e io dodici anni
 
fare capanne
d’acacie al Perlo
lungo lo stradino,
salire tra i greppi
a quel vulcano spento
che s’apre pauroso
tra rose di macchia
e fitti rovi
e pane e mortadella
mangiare lì
accovacciati
 
vorrei che tu avessi
dieci e io
dodici anni
 
 

 
 
Jacopo brother
 
Jacopo, hard
to tell about you today,
we no longer walk
together through villages
and fields,
we don’t go down to the thermal baths
in identical, white
hooded bathrobes,
we don’t wait the two of us,
lonely,
at one table only,
for midnight to strike
in the white hall,
set up,
foreign to the altered
cries, to confetti
to twisted hair,
but present,
within the present holidays
and within the other days,
now you are far
above me,
of course I love you,
also
a bit afraid of you
 
you are big now,
your body powerful
and harmonoius
but your voice,
feeble voice,
tender and unsteady,
the years current
rises today
brings you back
to the days of birth
 
I wish you were
my brother,
I had tender sisters,
sisters-mothers
older than me,
but a brother,
I didn’t have one.
and you were ten
and I was twelve years old
 
making acacia huts at Perlo
along the small road,
climbing among the ravines
up to that extinct volcano
that opens dreadfully
among scrub roses
and thick brambles
and bread and mortadella
eating over there
crouched down
 
I wish you were
ten and I was
twelve years old
 
 
 
 
Jacopo hermano
 
Jacopo, es difícil
hoy hablar de ti
ya no caminamos
juntos entre pueblos
y prados,
ya no vamos a los baños termales
en batas blancas iguales,
con capucha,
no esperamos los dos
solos
en una mesa sola,
el filo de la medianoche
en el salón blanco
arreglado,
ajenos a los gritos
alterados, al confeti
a los cabellos enredados,
pero presentes,
en las fiestas presentes
y en los demás días,
ahora por mucho
me superas,
por supuesto te amo,
un poco también
te temo
 
ahora eres grande
tu cuerpo poderoso
y armonioso
pero tu voz,
tu débil voz
tierna e incierta,
la corriente de los años
hoy se remonta,
a los días del nacimiento
te devuelve
 
desearía que fueras
mi hermano,
tuve hermanas tiernas
hermanas-madres
mayores que yo
pero un hermano no,
no lo tuve,
y tú tuvieras diez años
y yo doce
 
haciendo chozas
de acacias en Perlo
por la callejuela
subiendo entre los peñascos
hasta aquel volcán dormido
que se abre temeroso
entre matorrales de rosas
y espesas zarzas
y pan y mortadela
comiendo allí
en cuclillas
 
Ojalá tuvieras
diez y yo
doce años
 
 

In questa traduzione di un testo tratto da L’urlo della mente e altre poesie (Samuele Editore, 2024, con un colloquio in postfazione a cura di Alberto Fraccacreta) vi sono state apportate modifiche linguistiche e stilistiche per garantire che la poesia arrivi in maniera efficace con i lettori di lingua spagnola. Alcuni versi sono stati adattati per rendere il testo coerente nella lingua di arrivo. Per esempio, “en una mesa sola” = “en un tavolo solo” così mantiene il ritmo e la sonorità, “en batas blancas iguales” = “in uguali, bianchi accappatoi incappucciati”. L’utilizzo di equivalenze culturali e idiomatiche permette ai lettori di lingua spagnola di godere della stessa esperienza di musicalità e sensazione evocativa dell’originale.

Traduzioni e commento a cura di
Rocìo Bolaños e Andrea Carloni

 
 
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