Domenica 18 settembre
A cura di Elisa Longo
A chiusura della manifestazione abbiamo dialogato con Alessandro Canzian, poeta, fondatore di Samuele editore e operatore culturale.
Pordenonelegge da autore, da editore, da moderatore d’incontri. Cos’è Pordenonelegge per te?
Pordenonelegge è un’esperienza importante, sotto diversi punti di vista. È un momento d’incontro e ascolto con autori altrimenti inarrivabili. Un momento d’incontro e confronto con altri autori, poeti, scrittori che vengono a vedere il Festival (cosa che stimo moltissimo, anche se non tutti comprendono che non si va a Pordenonelegge solo perché invitati, ci si deve andare per la sua offerta culturale in primis, anche senza esserne partecipi). Un momento di crescita e un esempio di macchinario culturale che funziona benissimo, rimanendo fedele a una propria idea di cultura e allo stesso tempo mettendosi continuamente in discussione. Portando avanti un lavoro all’insegna dell’obiettivo che si vuole conseguire: portare la cultura, anche quando complessa, a più persone possibile.
Pordenonelegge è un festival importante per la poesia nel panorama letterario. Come è cambiato il modo di avvicinarsi alla poesia?
Pordenonelegge ha da sempre un’attenzione specifica per la poesia. E ha una sua idea, come è giusto che sia. Ciononostante la proposta che cerca di dare, anche con la collana Gialla e Gialla Oro, è ampia, inclusiva, continuativa, che rischia dicendo “questa per me è poesia”.
Il Friuli terra aspra di lavoratori ma anche di poeti. Ricordiamo Giacomini, Pasolini, Cappello, lo stesso Villalta (tra l’altro appena uscito con Garzanti, un libro da leggere), il vicino Zanzotto (che in realtà stava in Veneto, ma non tanto distante da Pordenone). Una terra che respirava poesia come fiori nati per caso. Pordenonelegge ha creato una struttura capace di produrre cultura, e sono certo la storia renderà merito segnalando scrittori e poeti che in qualche modo sono nati all’ombra degli eventi del Festival.
Come è cambiato il modo di avvicinarsi alla poesia? Forse stimolando l’incontro, il dialogo. Evitando, e di questo va dato merito agli organizzatori, la facile spettacolarizzazione. Senza dimenticare il recentissimo pordenoneleggepoesia.it, sito che gestisco assieme all’amico Roberto Cescon e che ha in seno un’interessantissima redazione (Roberto Cescon, Alessandro Canzian, Matteo Bianchi, Azzurra D’Agostino, Tommaso Di Dio, Franca Mancinelli, Massimo Gezzi, Carlo Selan). Sito che raccoglie l’esempio degli eventi letterari e li porta, con un format diverso, online, proprio per stimolare il dialogo e il pensiero.
Che valore hanno collane come la Gialla e la Gialla Oro?
Mi piacerebbe rispondere con un elogio, ma sarebbe un cantare su se stessi essendo io editore e parte della redazione. Quello che posso dire è che con la Gialla e la Gialla Oro non premiamo i migliori poeti, ma diamo uno strumento in più ai giovani poeti (intendendo per giovani quelli non ancora consolidati all’interno di un’editoria maggiore) e a quelli già noti che, con noi, sono stimolati a mettere un punto sulla loro produzione (si pensi all’autoantologia tematica di Alberto Bertoni Culo di tua mamma) o ai quali chiediamo libri speciali.
Il prestigio è tutto loro. Noi ci mettiamo, in sinergia, il nostro logo, il nostro lavoro. Li portiamo a Pordenonelegge e poi al Salone del Libro di Torino. Noi come Samuele Editore li portiamo a Milano e in altre città. Il tutto per promuovere quel che consideriamo poesia valida.
Una fotografia, ecco, come spesso ho sentito dire dall’amico Vincenzo Mascolo a proposito di Ritratti di Poesia, altro grande festival da tenere in considerazione.
In che stato di salute è la poesia italiana? Esiste un dialogo reale, una bottega di poesia?
Pordenonelegge non solo lo crede, ma lo stimola. Io sono personalmente un po’ più diffidente. L’estetizzazione della figura del poeta con la mitizzazione della definizione di poesia oggi hanno portato a un protagonismo che non ha più come radice portante il testo, ma l’autore. Tutti vogliono essere chiamati poeti, tutti vogliono prendere l’insegna dantesca. Ma per farsene cosa?
La poesia oggi è fregio e sfregio, e raramente sa andare oltre questo. Più che dialogo vedo conflitti e vanità, che puntualmente portano all’oblio di chi ci incappa.
Poi esistono buone isole che stanno tentando di stimolare, strutturare e mantenere il dialogo, e con alcune come Laboratori Poesia stiamo dialogando continuativamente. Penso a Poesia Festival dove ci sono gli amici Bertoni e Galaverni (tra le altre cose abbiamo rubato il titolo di un suo meraviglioso saggio per la rubrica Il Cavaliere Jedi proprio in questo sito). Penso al succitato Ritratti di Poesia a Roma quanto a Zeugma Casa della Poesia, sempre di Roma. Penso a Lo Spazio Letterario di Bologna quanto alla Casa della Poesia di Milano, dove c’è anche la Casa della Poesia al Trotter e la Casa della Cultura, che a brevissimo ci ospiterà con un evento proprio sulla Gialla. Senza dimenticare, ovviamente, quel grandissimo contenitore che negli anni si è fatto conoscere e riconoscere, quale è Bookcity Milano (anche in questo caso ci consideriamo ormai ospiti fissi, basti vedere i nostri eventi da loro: QUI).
E mi piacerebbe mettere dentro anche il nostro Una Scontrosa Grazia a Trieste. Emblematica, anche, la recentissima inaugurazione del Premio Strega Poesia.
Un’ultima battuta. Come si vede il mondo dagli stand degli Editori a Pordenonelegge?
Entusiasmante e complesso. Difficile. Sono centinaia di migliaia le persone che vengono a visitarti, a sfogliare i libri, a guardare le copertine, a parlare. Pordenonelegge ormai è il the place to be per definizione per gli Editori. Ma le vendite sono imprevedibili.
La pandemia ha logorato un lavoro eccellente fatto in due decenni. Pordenonelegge ha costruito lettori, persone interessate ai libri. La pandemia e la precarietà della situazione mondiale hanno messo in forte discussione quel che prima era una certezza, provocando danni ingentissimi alle vendite.
Ma ci stiamo lavorando, loro come Pordenonelegge e tutti noi come Editori stiamo mettendo in atto azioni per riportare il libro tra le priorità delle persone. Non a caso, e questo lo dico con certo orgoglio perché noi eravamo lì in prima fila con le mascherine e dietro gli stand, Pordenonelegge è stato uno dei pochissimi festival che non si è mai fermato, che non ha mai perso un solo anno di programmazione.
Alessandro Canzian ha fondato la Samuele Editore nel 2008. Dal 2021 co-dirige e pubblica la Collana Gialla e Gialla Oro di Pordenonelegge. Organizza il ciclo di incontri triestini Una Scontrosa Grazia assieme a Federico Rossignoli, Mario Famularo e Carlo Selan. Nel 2016 ha fondato Laboratori Poesia e nel 2021 la rivista semestrale “Laboratori critici” (diretta da Matteo Bianchi). Collabora con pordenoneleggepoesia.it. Come autore ha pubblicato Il Condominio S.I.M. (Stampa2009, 2020, prefazione di Maurizio Cucchi, premio San Vito al Tagliamento 2020).