Vita sempre sognata, mai vita – Giovanni Ibello


 
*
 
 
Cercava la risacca nelle pinete
fiutava l’ombra di un ago sul fondale,
la panacea di un abbandono.
Conta fino a zero, le dissi
salta nell’arco cinerino.
È tutto calmo
qui è davvero tutto calmo,
il sole è una biglia di benzodiazepine.
C’è ancora un intreccio
di gelsomini carbonizzati sulla pietra.
L’estate,
una valanga di aceto sopra i fiori.
Ma in questo valzer di occhi crociati
non dire una parola,
non parlare.
Troveremo un altro modo per fare alta la vita.
 
 
*
 
 
parla Amin
 
Io sono Amin,
colui che restò nel noncanto.
La pietraluna che stringe
intime alleanze con il temporale.
Sono la vita sognata,
la spada rivolta alle piogge.
Baratri e gemme,
rovesci, sterpi,
acqua di sperma creatore.
Io sono Amin
e non ho mai conosciuto l’amore.
Rivelo la sintassi del crollo:
un urlo angelicato, non si muore.
Vita sempre sognata, mai vita.
 
 
*
 
 
Morte all’incanto,
alba di macellazione.
Un vitellino soffia alla luna:
sei tu l’hiroshima dello splendore.
Sei tu la mia regina assira,
l’ambasciata del vento,
la poesia che mi farà sole.
 
 
Giovanni Ibello, Dialoghi con Amin (Crocetti – Idee editoriali Feltrinelli, 2022)