Verusca Costenaro è nata Marostica (VI), dove è rimasta fino a 24 anni. Ha poi vissuto a lungo tra Venezia e Mestre, dove ha lavorato come insegnante di inglese e italiano a stranieri. L’ultima sua tappa di vita comprende Firenze, dove vive e lavora da metà novembre 2016.
Scrive poesia in inglese e italiano. Nel 2013 è uscita una sua silloge, La misura che non si colma, a cura dell’Associazione LunaNera. Nel 2016 è arrivata tra i 10 finalisti con menzione al Festival bolognese DialogArti a cura del Gruppo 77, e ha ottenuto il Premio Speciale Giuria al Premio Letterario Città di Massa San Domenichino. A marzo 2017 si è classificata prima all’8ª edizione del concorso letterario “Le parole nel cassetto” del Caffè Letterario Le Murate di Firenze, con cui ha appena pubblicato senza il sogno e con la pazienza, una plaquette di 5 poesie.
New York in camera da letto
Non si capisce come
certe mattine lui s’alzi
convinto d’esser Marlon Brando
ehi pupa
scosta il lembo di gonna
sbavami il rossetto
e quando hai amato abbastanza
solleva i tacchi e sbatti forte la porta
quasi a non tornare più
e lei che sbadiglia mestizia e sonno
ancora incastrata nei vuoti del letto
come pesce arenato nei vuoti d’acqua
contro-corrente
a risalire a morsi le ferite d’inverno
affamata bocca-mantide lei
in attesa del lembo suo,
di sogno.
L’uomo solido
Essere nella
tempesta.
Essere tempesta. Avere
nel grembo le verità
dure del coraggio. Mani
che reggono la pazienza
del dolore. Occhi
che ingoiano incubi
iridescenti
in una sera qualunque da divano.
Spietata sgretola la convinzione dell’uomo
solido
quando ciò che
resta è
pensiero
è nubi