Una domanda al poeta: Elisa Longo

Bozza automatica 2977
 
 
 
 
Sotto nuvole a grana grossa
quando all’orizzonte non c’è
anima viva
è il posto più adatto per sedersi
sbalordire della solidità dell’aria
 
ribilanciare per sottrazione
un umano e l’invisibile
 
 

Un quadretto apparentemente neutro, privo di sbilanciamenti emotivi o di riflessione, giudizio, che al termine sferza dichiarando un bisogno di ribilanciamento tra elementi contrapposti che affondano nella propria interiorità esperienziale. Cosa indaga quindi questo “ribilanciare per sottrazione”? E cosa, in un senso più ampio, la tua poesia?

Alessandro Canzian

 
 
 
 

Molte delle poesie sono state scritte osservando il campo che si trova di fronte a casa mia e il mio giardino. Una delle tematiche è quella della necessità di ridimensionare “l’umano” che è sempre al centro del Mondo. La visione antropocentrica sposta gli equilibri dell’essenziale. Noi come esseri umani siamo degli ospiti e anche non così adatti ad avere esperienze immersive in Natura. Ad esempio non abbiamo visione notturna, ma è proprio durante la notte, nell’impossibilità di vedere bene, che la Natura ci grazia e ci rende partecipi della vita preparandosi a risbocciare il giorno seguente. Siamo contigui in un Mondo che senza di noi continuerebbe a esistere e rinnovarsi e da cui possiamo prendere spunti e insegnamenti, come da una genitrice saggia che ci indica la strada attraverso le difficoltà. Pensiamo sempre di riuscire a “salvarci” affidandoci al pensiero binario, al concetto di giusto e sbagliato che non contempla le infinite soluzioni e sfumature che la stessa Natura mette in gioco per la sua sopravvivenza ed evoluzione. Mettiamo il focus sempre e comunque su di noi, ci sentiamo tirati in causa anche se non lo siamo.

In questa poesia l’essere umano scompare. In assenza dell’uomo si può avvertire quanto l’aria sia fondamentale per la vita, l’aria come fonte di osservazione senza giudizio riguadagna il centro della scena. Lei è essenziale, senza non esisterebbe alcun essere vivente. L’aria al contrario vive senza di noi ed ecco che tutto si ridimensiona e la visione antropocentrica che stiamo erroneamente adottando si ribilancia.

Le poesie indagano le relazioni partendo da situazioni problematiche per cercare di capire come possiamo intessere relazioni sane. Questi spunti di riflessione partono da noi come esseri relazionali, per poi spostarsi su un piano più vasto che include la relazione primaria, quella con la Madre. La Natura è “La Madre” di tutti noi, e la mia poetica indaga questa relazione primaria. La Natura diventa un campo d’osservazione per prendere esempio e spunti, e intessere, attraverso la riconciliazione con sé stessi e il Pianeta Terra, buone relazioni.

Elisa Longo