Thomas Ernest Hulme (Endon 1883 – Oostduinkerke 1917) – eng/ita


 
The Embankment (1909)
 
(The fantasia of a fallen gentleman on a cold, bitter night)
 
Once, in finesse of fiddles found I ecstasy,
In the flash of gold heels on the hard pavement.
Now see I
That warmth’s the very stuff of poesy.
Oh, God, make small
The old star-eaten blanket of the sky,
That I may fold it round me and in comfort lie.
 
 
 
 
Above The Dock (1912)
 
Above the quiet dock in mid night,
Tangled in the tall mast’s corded height,
Hangs the moon. What seemed so far away
Is but a child’s balloon, forgotten after play.
 
 
 
 
 
 
L’argine (1909)
 
(La fantasia di un gentiluomo decaduto in una fredda, amara notte)
 
Una volta, nella finezza dei violini, trovai l’estasi,
Nel bagliore di tacchi dorati sul duro marciapiede.
Ora capisco
Che il calore è la vera sostanza della poesia.
Oh, Dio, rendi piccola
La vecchia coltre del cielo divorata dalle stelle,
Che io possa avvolgerla intorno a me e comodamente giacere.
 
 
 
 
Sul molo (1912)
 
Sul molo calmo a mezzanotte
Impigliata alla cima nodosa dell’alto albero,
Pende la luna. Quel che sembrava tanto distante
Non è che la palla di un bimbo, dimenticata dopo aver giocato.
 
 
Traduzione di Andrea Carloni
 
 
 
 

Thomas Ernest Hulme (Endon 1883 – Oostduinkerke 1917), fu un critico e poeta inglese, considerato fra i primi esponenti del modernismo e pioniere dell’imagismo. La sua breve produzione poetica fu postuma, fatta eccezione per alcuni componimenti pubblicati nel 1912 nella rivista britannica The New Age, sotto il titolo The Complete Poetical Works of T. E. Hulme, e nell’antologia Rispostes di Ezra Pound. Arruolatosi volontario durante il primo conflitto mondiale, rimase ucciso in Belgio all’età di 34 anni.