Sottovoce – 17 dicembre, Benevento


 

SOTTOVOCE

Stiamo facendo una rivoluzione,
ma attenzione, diciamolo sottovoce,
potrebbero sentirci.

-cit. Bruno Munari

 

A Benevento sta per essere presentata “Sottovoce – Contemporary Art & Design Exhibition”. Sabato 17 dicembre alle ore 18:30 verrà inaugurata presso lo Show Room di Pedicini Arredamenti, in via Nenni 42 (e resterà aperta fino aò 21 gennaio). Molti gli artisti italiani e dall’estero.

Ne abbiamo parlato con Marco Amore, curatore e poeta in Farràgine (Samuele Editore, 2019, collana Scilla, prefazione di Giovanne Frene). Marco Amore ha, nel 2023, un secondo libro in pubblicazione sempre con la Samuele Editore.

 
 

La locandina della mostra

Sottovoce, una mostra, un evento, un atto?

Come spesso accade in questi casi, è difficile dirlo. Sicuramente una mostra – ci sono delle opere in esposizione, benché de-semantizzate – anche se protagonisti dell’ambiente non sono gli artisti, né i complementi d’arredo, bensì il ripensamento degli spazi domestici.

Sicuramente un evento, perché mette insieme artisti molto diversi tra loro. È dalla condivisione delle reciproche diversità che scaturisce il confronto e, quindi, il dialogo. Infine, per il modo in cui è stata concepita – con tutti quei lavori site-specific e un continuo rimando tra le varie opere e i complementi d’arredo – è anche un atto creativo, siccome tutto è stato pensato in funzione della creazione di qualcosa di nuovo, anche solo un nuovo modo di vedere le cose, di guardarle da una prospettiva diversa.

 

Roberto Recchioni, da Dylan Dog a Sottovoce

Oltre ad artisti di grandissima fama come Roberto Recchioni (direttore editoriale e principale sceneggiatore della Bonelli per la famiglia di collane dedicata a Dylan Dog, nonché scrittore di personaggi iconici come Tex, Diabolik e Topolino), o Luc Fierens (collagista, poeta e provocatore visivo belga, attivo in una rete di interrelazioni tra artisti nell’ambito della Poesia Visiva, dell’Arte Postale e di Fluxus, i suoi lavori e le pubblicazioni si trovano in diversi archivi, biblioteche, e collezioni private), hanno aderito al progetto partner importanti come la Fondazione Plart, centro di eccellenza che dal 2008 guarda all’innovazione progettuale come chiave per creare e divulgare esperienze culturali inedite in cui si incontrano Arte, Design e Multimedialità; oppure ADI (Associazione per il Disegno Industriale), l’associazione del design italiano attiva dal 1956 e che comprende progettisti, imprese, giornalisti, critici, ricercatori, studenti e insegnanti, distributori. Ancora, siamo sostenuti dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Benevento, che ha riconosciuto la qualità del lavoro che stiamo portando avanti in questi mesi, e che, sul piano teorico, intende stimolare il dibattito sull’importanza della produzione artistica contemporanea in rapporto alla sua funzione ornamentale, focalizzando l’attenzione sulla dimensione del consumo contemplativo propria dei fenomeni estetici.

 

Slider 612 - image 10Curatore e poeta, qual è la poesia sottesa in questa mostra?

Cerco di non interrogarmi mai sulla mia identità artistica, perché non credo nelle separazioni nette tra discipline. La poesia, diversamente da quanto siamo portati a pensare, non la considero un mezzo, ma un modo di esprimersi. Se mi limito ad appende un quadro al muro, certo non posso pretendere che in questo gesto ci sia della poesia. Se invece mi rapporto all’opera in modo costruttivo, intelligente, cerco di coglierne le sfumature espressive e di adoperarle a vantaggio di un discorso d’insieme, la situazione è completamente diversa.

 

Parlaci degli artisti

Gli artisti sono tanti, con nomi facilmente riconoscibili anche per il pubblico mainstream. Ci sono artisti locali e internazionali, giovani e meno giovani: perché ritengo che per aprire un dialogo proficuo, c’è bisogno di diversità di vedute e niente è meglio di uno scontro generazionale. La diversità crea valore e non potrebbe esserci alcun confronto tra persone che possiedono lo stesso retaggio culturale.

opera di Luigi Auriemma

Mi vengono in mente l’installazione dello Studio Ta.r.i.- Architects, dove si immagina un futuro distopico in cui la cucina perde la sua componente fisica in favore di quella virtuale; la cassettiera disegnata dal fumettista e curatore editoriale di Dylan Dog, Roberto Recchioni, partendo da uno studio su Rothko; i modelli di Vele Studio, che riflettono sul rapporto uomo-natura; le opere di Luigi Auriemma, di Orsi Horváth e molti altri. Le adesioni sono state veramente tante, con nomi che comprendono artisti del livello di Gianni Lucchesi e studi di progettazione come Martinelli-Venezia. È interessante il confronto tra settori, generi e stili divergenti – si spazia dal fumetto alla ceramica, dall’arte contemporanea al design –, tra ‘maestri’ e ‘giovani promesse’, ma anche la relazione tra artisti di respiro internazionale ed energie creative locali.