Pordenonelegge 2022: Collana Gialla Oro – Marina Corona

Pordenonelegge 2022: Collana Gialla Oro - Marina Corona
 
 

Sabato 17 settembre 2022
A cura di Elisa Longo

 

Abbiamo fatto qualche domanda a Marina Corona sul suo ultimo lavoro Alfabeto morse di Novembre pubblicato nella collana gialla oro Pordenonelegge-Samuele editore.

 
 

Essere scelti per la pubblicazione per la Collana Gialla Oro.

Io sono stata molto contenta che la redazione abbia scelto il mio libro per la pubblicazione nella collana gialla oro. La gialla oro pubblica pochi autori ogni anno, tre per anno, quindi c’è una selezione meditata. Io ho sentito che al mio libro veniva attribuito un valore particolare. I poeti sono tantissimi, ma pubblicarne tre autori per anno significa fare una cernita con un criterio severo. Inoltre so che questa collana è ben distribuita grazie alla fondazione Pordenonelegge e al lavoro di Alessandro Canzian di Samuele editore e questo aiuta il mio lavoro letterario.

 

Hai una grande esperienza di divulgatrice culturale alle spalle, lettore e autore s’incontrano?

Sì. In questi anni con il lavoro a La Casa della Cultura di Milano ho sempre tenuto un livello altissimo per quanto riguarda gli argomenti e i relatori proposti. Quando questo avviene c’è un riscontro di pubblico, porto in esempio l’incontro su Mallarmè tenuto dai poeti Maurizio Cucchi e Valerio Magrelli, in quell’occasione collegati in streaming a seguire il dibattito c’erano settecentocinquanta persone.

 

La tua scrittura poetica è cambiata negli anni?

Non scrivo poco, tre o quattro poesie al mese, ma faccio una cernita severa. La mia poesia parte dall’esperienza e le esperienze cambiano negli anni. Perché un’esperienza reale acquisti un valore poetico deve diventare universale e questo è un lavoro che si fa con la resa poetica. Il tema della fine della vita comincia a essere presente nella mia scrittura e questo dipende dalla mia situazione biografica, cioè al passare degli anni. La mia scrittura però non cambia come resa stilistica, non sono sedotta dalle mode del tempo, io sono una poeta lirica visionaria. La poesia mi è carissima, scrivo poesia da quando ero bambina e vado per la mia strada. Mi piace leggere anche poeti diversissimi da me e sono molto felice quando trovo un libro che mi piace, ma io seguo il mio percorso.

 

Quali sono stati i tuoi maestri?

Ho conosciuto tutti i filosofi più importanti della nostra epoca. Ero legata a una grande amicizia con la poetessa Maria Luisa Spaziani e devo molto a questi scambi. I miei grandi maestri sono venuti dalla lettura dei libri, sono una lettrice vorace. Paul Celan è stato per me un grande amore letterario. Leggendo ho trascorso dei momenti entusiasmanti persino con poeti di cui non conosco la lingua, come i russi, come ad esempio Marina Cvetaeva.

 
 

Marina Corona è nata a Milano. Nel 1993 ha pubblicato il libro di poesie Le case della parola (I quaderni del Battello ebbro). Nel 1998 ha pubblicato il libro di poesie L’ora chiara (Jaca Book, Premio Internazionale Eugenio Montale e altri premi). Nel 2006 ha pubblicato il libro di poesie I raccoglitori di luce (Jaca Boook). Ha curato cicli di poesia presso La casa della cultura di Milano, dove tiene tutt’ora un ciclo dedicato alle avanguardie in poesia. Nel 2013 ha pubblicato il romanzo La storia di Mario (Robin). Nel 2018 ha pubblicato il romanzo La complice (Puntoacapo) e il libro di poesie Un destino innocente (Stampa 2009).