Pordenonelegge 2022: Christian Sinicco e la poesia che nomina

Pordenonelegge 2022: Christian Sinicco e la poesia che nomina
 
 

Domenica 18 settembre 2022
A cura di Elisa Longo

 

Christian Sinicco autore di Ballate di Lagosta, il suo ultimo lavoro edito da Donzelli editore.

 
 

Abbiamo fatto una chiacchierata con Sinicco sul suo libro, sul nominare in poesia e su cosa sia comunità.

C’è una comunità di vivi, ma anche una comunità di persone che non ci sono più, uomini e donne che ci hanno donato la conoscenza nel corso dei secoli, o che ci hanno dato affetto e ci hanno voluto bene. Nel libro nomino tantissime persone e altre non le nomino, ma sono all’interno dei testi poetici. E questo crea la comunità della conoscenza, che è la comunità di tutti noi che siamo attratti dalla vita, noi che possiamo anche essere travolti da eventi dolorosi, come le guerre, o dalla mancanza di una possibilità. Questo pomeriggio non ho parlato di alcuni, di chi non ha più nome, cioè dei nomi di chi è morto nel Mediterraneo. Ne parlo in una mia poesia contenuta nell’ultima sezione del libro. Alle persone che hanno perso la vita in questa tragedia del Mediterraneo, tragedia che è sotto gli occhi di tutti, uomini, donne, bambini di cui non sappiamo il nome, vorrei dedicare il mio libro.

 

Nominare può vivificare e dare giustizia?

La poesia nel corso dei secoli è stata usata in molte forme e alcune di queste erano anche forme assoggettate al potere. La nominazione di chi non c’è, ma che è presente – ed è un paradosso, perché la poesia porta dentro di se questo paradosso -, fa sentire la fragilità della nostra esistenza. Il nominare in questo senso permette un riconoscimento, forse anche molto più forte della “forma/informazione” che viene data come notizia sui media. Uno dei miei testi che s’intitola “Nei minuti di una pubblicità”: l’ho scritto perché ho sentito al telegiornale dare la notizia di diciannovemila morti in sei anni nel Mediterraneo, e subito dopo veniva mandata la pubblicità. Questa è una cosa orribile, dare una notizia del genere senza un approfondimento, senza una riflessione ulteriore. Così ho scritto una poesia parlando di queste persone scomparse e per riflettere insieme sulla leggerezza con cui affrontiamo determinati argomenti.

 
 

Christian Sinicco è nato a Trieste nel 1975. Caporedattore di «Fucine Mute», tra i primi periodici multimediali italiani, ha fondato la Lips (Lega italiana poetry slam). Cura l’indagine sulla nuova poesia dialettale confluita in L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti in dialetto e in altre lingue minoritarie (1950-2013) (Gwynplaine, 2014) e dirige «Poesia del nostro tempo». Ha pubblicato poesia in rivista e in volume tra cui le raccolte Passando per New York (LietoColle, 2005) e Alter (Vydia, 2019). Suoi versi sono tradotti in albanese, bielorusso, catalano, croato, inglese, lettone, olandese, slovacco, sloveno, spagnolo, tedesco e turco.