I
Just there, in a corner of the whin-field,
Just where the thistles bloom.
She stood there as in Bethlehem
One night in nineteen fifthy-tree or four.
The girl leaning over the half-door
Saw the cattle kneel, and herself knelt.
II
I suppose that a farmer’s youngest daughter
Might, as well as the next, unravel
the winding road to Christ’s navel.
Who’s to know what’s knowable?
Milk from the Virgin Mother’s breast,
A feather off the Holy Ghost?
The fairy thorn? The holy well?
Our simple wish for there being more to life
Than a job, a car, a house, a wife –
The fixity of running water.
For I like to think, as I step these acres,
That a holy well is no more shallow
Nor plummetless than the pools af Shiloh,
the fairy thorn no less true than the Cross.
III
Mother of our Creator, Mother of our Saviour,
Mother most amiable, Mother most admirable
Virgin most prudent, Virgin most venerable,
Mother inviolate, Mother undefiled.
And I walk waist-deep among purples and golds
With one arm as long as the other.
I
Proprio là, in un angolo del campo di ginestre,
proprio là dove fioriscono i cardi.
Là se ne stava in piedi come a Betlemme
una notte del millenovecentocinquantatrè o quattro.
La ragazza appoggiata alla mezza porta della stalla
vide le bestie inginocchiarsi e si inginocchiò anche lei.
II
Suppongo che la figlia minore di un contadino
potrebbe, come anche un’altra, dipanare
la via tortuosa verso l’ombelico di Cristo.
A chi spetta sapere quel che c’è da sapere?
Latte dal seno della Vergine,
una piuma dello Spirito Santo?
Il roveto fatato? Il pozzo sacro?
Il nostro semplice desiderio che nella vita ci sia di più
di un lavoro, un auto, una casa, una moglie –
la fissità dell’acqua che scorre.
Perché mi piace pensare, mentre percorro queste terre,
che un pozzo sacro non sia più basso
né più insondabile delle acque di Siloe,
il roveto fatato non meno vero della croce.
III
Madre del nostro Creatore, Madre del nostro Salvatore,
Madre amorevolissima, Madre mirabilissima.
Vergine prudentissima, Vergine venerabilissima,
Madre inviolata, Madre casta.
E cammino affondando la vita tra il porpora e l’oro
con un braccio lungo quanto l’altro.
Traduzione di Luca Guerneri