Mario Famularo (Napoli, 1983) esercita la professione di avvocato a Trieste. Suoi testi sono apparsi su antologie e riviste letterarie, tra cui il blog Rai “Poesia, di Luigia Sorrentino”, “Poetarum Silva”, “YAWP”, “Argo”, “Inverso”, “ClanDestino”, “Il Segnale”, “Digressioni”, “Atelier” e tradotti in lingua spagnola dal “Centro Cultural Tina Modotti”. È redattore della rivista trimestrale “Atelier” e dei lit-blog “Laboratori Poesia” e “Niedern Gasse”. Collabora con il ciclo di incontri di poesia e letteratura “Una scontrosa grazia” e il blog Rai “Poesia, di Luigia Sorrentino”. Suoi contributi critici appaiono su “Nazione Indiana” e in prefazione a diverse pubblicazioni di poesia. Ha pubblicato le raccolte di poesia L’incoscienza del letargo (Oèdipus, 2018, terzo posto al premio Conza 2019) e Favēte linguis (Ladolfi, 2019).

quel niente che non chiede, e che consola – François Nédel Atèrre

Proviamo a trascendere i cieli immisurabili – Giuseppe Meluccio

Voglio così come il sorbo tra i larici e gli abeti coprirmi di infinita neve – Roberta Dapunt

Oggi tutto è incerto, l’attesa è castigo e disciplina – Emilia Barbato

Nell’azzardo del respiro la piena dell’affanno – Loriana D’Ari

il dramma delle piccole cose insignificanti – Marco Tufano

Se amore è perdita e insieme acquisizione – Bruno Di Pietro

parlare senza dire è la sola soluzione, scrivere un diario di gesti – Daniele Barbieri

è un’altra la vita, un indizio di luce inesplosa – Daniela Pericone

preannuncia una catastrofe in forma di sospiro – Luciano Mazziotta

Ogni partenza è identificarsi con quanto sopravvive – Carlo Ragliani

Nell’assenza compresi quanta vita ci vuole – Lucianna Argentino