Manuale tragicomico per sopravvivere ai poeti – e una buona poesia .2


 
Continua da Manuale tragicomico per sopravvivere ai poeti – e una buona poesia .1
 
 
 

I poeti sono brutte persone. Frase trita e ritrita che però ha un enorme fondamento di verità. E c’è da chiedersene il perché.

La versione romantica della risposta vuole il poeta un creatore, un lontano parente di Dio che ne ha raccolta l’eco. Il poeta vede una pietra, una macchina, ne condensa l’essenza fermando tutto ciò che sta attorno, anche quel che è lontanissimo, le emozioni, i sentimenti, i dolori, in un grumo di parole. Poi però si affeziona a quel grumo di parole che appena trovano conclusione, nell’ultimo verso, lo abbandonano. E il poeta si trova nell’horror vacui della sua vita inutile di commerciale, banchiere, operaio, stagista, studente, pieno di grandi idee ma privo di sbocchi. E non vuole stare di fronte a sé stesso quindi trattiene quelle parole, le firma, chiede loro di dare un senso alla sua esistenza.

Se ho scritto una bella poesia io ho senso, io sono qualcuno.

Questa potrebbe essere l’estrema sintesi della versione romantica. Poi però c’è la versione vera, quella concreta e vissuta, che vuole il poeta un uomo (o una donna, orsù non siamo sessisti!) banale, vanitoso, egoriferito. Questo è il poeta che non raccoglie nulla di fronte alla pietra, ma scrive come si mette un vestito: per piacere. Agli altri o a sé stesso poco importa, perché alla fin fine è sempre una liturgia dell’io. Uno strumento di autodeclamazione.

Una poesia potente! Attendevo questo libro da tanto!

Queste sono le parole che ogni poeta spera di sentirsi dire. Perché? Perché vanno a tangere la sua vanità, che è tutto. Peccato poi che i dati reali parlino di una crisi delle vendite da far piangere anche chi non ha più lacrime. E questo perché nel processo autore-libro-lettore abbiamo saltato completamente il passaggio di mezzo: il libro.

Alessandro Canzian

 
 

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L’amore è un lavoro, o forse un lavorìo
Di piatti di bicchieri di ferri da stiro
Ancora in garanzia.
L’amore è in garanzia per una forma
Di protezione degli opposti,
Un calcolo sbagliato,
Un taglio al dito che non si rimargina.
 
Franco Buffoni
 
 
Franco Buffoni (Italia) - ita/eng/espa

foto di Dino Ignani