Continua da Manuale tragicomico per sopravvivere ai poeti – e una buona poesia .13
Altro pessimo difetto dei poeti è il presenzialismo. Devi essere in quel festival, in quell’antologia, in quel lit-blog. Questo è il discorso di cui accennavo all’inizio: l’autore diventa l’unico focus, rendendo il libro e la poesia uno strumento utile al fine.
Leggere poesia è un atto straordinariamente intimo e privato. Va bene l’ascolto, la recensione, ma la storia insegna che puoi essere presente in decine di blog e continuare ad essere un buon signor nessuno.
Ma soprattutto: essere presente a che pro?
La poesia non fa guadagnare nulla di concreto, questo è chiaro. Anche la fama che porta è breve e relativa. Non sussiste cioè un vero e proprio ritorno utile, duraturo. Eppure tutti vogliono essere chiamati poeti.
Quel che una volta erano i quindici minuti di celebrità in televisione, oggi è il nome di poeta.
Alessandro Canzian
*
La notte ha il sapore d’acqua amara
il giorno è corpo.
Se tu sapessi quanto
sono stanco.
Però non abbastanza
per il sonno.
Puoi vedermi
ripiegato in un angolo
mentre la mente rauca ancora ringhia
contro la notte
intera.
Vorrei dissolvermi
tacere finalmente.
Non sembra neanche mio
il cuore rumoroso
che si sente.
Nicola Bultrini
foto di Dino Ignani