Luigi Cannillo

Luigi Cannillo
 

foto di Donatella D’Angelo

 
 
Corpi come alberi
nella stagione secca il cerchio
nel tronco si rileva appena
Sulla pelle è soffiato negli anni
un vento ogni volta diverso
piegando cime sollevando terra
ogni volta un nuovo anello
Così ci tempesta ancora il desiderio
dalle radici ai rami, si schiudono
le ali alle cortecce
E dal fondo della lingua si spinge
resina ad animare ogni giuntura
dal corpo un coro che chiede
e riceve risposta, germoglia
E ricalca il petto dalla schiena
intreccia e separa le ginocchia
succhiando nuova linfa dal sudore
Sei sempre tu, davvero?
Sei ritornato, e noi di nuovo uno
nella furia di un temporale
di un risveglio coniugale