L’ora del mondo – Marco Amore


L’ora del mondo, Marco Amore (Samuele Editore, 2023, Collana Scilla, prefazione di Luigino Bruni)

Con la sua nuova raccolta di poesie Marco Amore ci mette davanti ad una società contemporanea, la nostra, fortemente assoggettata dall’economia. Una società costretta a sostenersi sul costante accumulo di capitale, disposta ad utilizzare qualsiasi mezzo pur di arrivare a maggiori profitti, anche a discapito di quello che ci è più prezioso.
Il titolo della nuova raccolta, L’ora del mondo, è mutuato dal titolo dell’evento L’ora della terra, organizzato dal WWF il 25 marzo 2023, come dichiarato dall’autore stesso in una nota di riferimento nei ringraziamenti alla fine dell’opera.
In quella sede il WWF chiedeva a tutti gli individui della terra di spegnere le luci per un’ora, per ottenere in un breve lasso di tempo un risparmio non solo in termini economici, ma anche energetici, determinando un abbassamento delle emissioni inquinanti dovute alla produzione dell’energia elettrica.
Per essere più preciso cito la presentazione dell’evento direttamente dal sito del WWF:

«Siamo la prima generazione che ha un’idea chiara dell’impatto dei cambiamenti climatici, ma siamo anche l’ultima che può agire per salvare il pianeta!»

E continua:

«Earth Hour è un inno collettivo alla bellezza e alla fragilità del Pianeta e un grido per fermare la distruzione».

In questa breve presentazione dell’evento emergono due aspetti, quello della consapevolezza e quello dell’urgenza. La consapevolezza è quella di dover iniziare a prendere seri provvedimenti, la nostra e le nuove generazioni, per invertire il percorso che porta verso la distruzione del nostro pianeta con un’urgenza sempre più importante.

È chiaro come il percorso seguito fino ad oggi sia figlio di una costante ricerca di un profitto sempre più alto, spesso raggiunto con il minimo sforzo nell’immediato trascurando i possibili effetti a lungo termine, trascinando l’economia del mondo in un vortice di sfrenato individualismo e utilitarismo.

Marco Amore, nelle sue poesie, ci presenta un uomo che è condizionato, schiacciato proprio da questa sfrenata ricerca utilitaristica avendo come unico solo valore il denaro. L’utilitarismo teorizzato per la prima volta da Bentham è un concetto filosofico che ha avuto una forte influenza in varie discipline per poi sfociare in teorie legate al capitalismo e all’economia più che all’etica. Time is money, il tempo è denaro. Marco è consapevole di questo assunto, come leggiamo:

(il capitalismo poggia sul
potere economico
che traduce la verità assiomatica
in termini di valore simbolico assoluto).

In un’altra poesia ci dice:

il concetto di rapidità
è basilare in questa tecnocrazia
in cui l’uomo diventa speculare
al parco macchine

Invece in quest’altri versi, scrive con una punta di amarezza e rammarico gli effetti negativi di chi incorre e rincorre un certo stile di vita:

gli spiace
di non aver conosciuto la calma,
di aver rincorso il profitto,

di non essersi goduto
la paternità fino in fondo.

E ancora:

(Cresce il tasso di povertà assoluta familiare;
                     il divario delle disparità socioeconomiche
tra il vertice della piramide distributiva e il resto della popolazione
.

In questi e in altri versi, Marco Amore ci presenta l’uomo come Homo Oeconomicus, sopraffatto dall’inquadramento in un sistema economico («la gabbia che si sono costruiti da soli»), che non lascia spazio al tempo libero, ad aspirazioni diverse e ideali di crescita intellettuale e spirituale. Quello che conta è solo la sua forza di produttività – l’uomo vale quanto produce – è diventato un numero che fa fruttare altri numeri.
Il poeta non giudica ma ci presenta la sua visione e, cosa molto interessante in questa raccolta, è che a termini strettamente legati al mondo economico e della finanza sono contrapposti versi di natura più amena, riconducibili ad una vita meno frenetica e più naturale: «il profilo dei monti è una forma di difesa/ la nebbia/ il tocco serafico/ di un’idea di passaggio,/ morbida come un ricamo nivale/ sui pinnacoli del campanile a vela/” o “Intanto il vento/ spinge la marea/ oltre i frangiflutti» che creano più tensione narrativa e ritmo vibrante e temporale.

Il secondo aspetto evidenziato prima, insieme alla consapevolezza, è l’urgenza temporale. Il tempo è la colonna portante e strutturale di tutta la raccolta che concettualmente lega con un filo rosso tutte le poesie e i versi di questa nuova silloge di Marco Amore. La scelta della copertina non pare casuale, rappresenta un’opera del duo artistico Bianco/Valente, dal titolo Misuro il tempo. Questo filo sommerso di tanto in tanto affiora come se il poeta volesse portare all’attenzione di chi legge quest’ulteriore livello di lettura, anche se in modo leggero, spargendo ogni tanto degli indizi; alcuni di questi: «simbolo di un’epoca», «ha imparato a vivere con la data / di scadenza come il latte», «immagina se L’eternità potesse coincidere / con l’attimo», «guarda l’orologio» e molti altri ancora tra cui anche la massima eraclitea del pàntha rei.
Inoltre il poeta inizia questa raccolta con una poesia intitolata Autunno e attraversando le altre stagioni (primavera ed estate) chiude la silloge con una poesia dal titolo Inverno. Un tempo basato sul divenire delle stagioni, un tempo legato a ritmi più naturali, che contrappone ad un tempo geologico nei due versi «l’eco nella cavità di questa conchiglia/ fossile davanti al foliage autunnale». Marco ha concepito la raccolta come un’unica poesia, come un divenire del suo pensiero, le poesie non sono contrassegnate da un punto finale anzi ci regala anche dopo i ringraziamenti e l’elenco delle pubblicazioni della casa editrice (Samuele editore) otto versi come un arrivederci a presto; il tempo, la vita continua!

Luigi Auriemma

 
 
 
 
Autunno
 
penso a com’è cambiata la sua vita
da quando presenta la dichiarazione dei redditi
                  – niente scarti di aspirazioni, inutili ideali
nel recinto delle convenzioni sociali
scandite da pause caffè
 
Quell’impiegato dal portamento
altèro, il riflesso di sé stesso in camicia gessata
e valigetta blu navy sono reali, eppure quegli occhi non sono
i suoi, proprio come quelle labbra non sono le sue
labbra
                     specchiate
 
 
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il lavoro consiste nel redigere il Piano di Impresa di misure a sostegno del processo di internazionalizzazione di Cassa Depositi e Prestiti; di investimenti innovativi per la trasformazione tecnologica e digitale e procedure negoziali (dove la concessione degli incentivi pubblici è subordinata a una fase di negoziazione tra soggetto richiedente – o applicant – ed ente erogatore). Gli capita di lavorare a incentivi rivolti agli Enti del Terzo Settore (in economichese, ETS), a progetti di investimento nel settore edile e metalmeccanico, nell’ambito Ho.Re.Ca e della certificazione dei sistemi di gestione, per cui ha maturato un’idea personale su controversi argomenti come l’ecologia industriale, il recupero energetico o la gestione dei rifiuti.

 
*
 
 
altro ufficio – arredato con scrivanie
funzionali
 
I business analyst svolgono incontri one to one
con gli imprenditori muniti di badge
 
(lo consegna al punto informativo
una segretaria in tailleur pied-de-poule grigio)
 
Questa gente investe in multiproprietà,
prende Mercedes a noleggio, sa che eleganza
è sinonimo di ambizione
 
                  «flagga riquadri in progressione
                  alfanumerica»