Laurence O’Dwyer (Irlanda) – eng/ita


 
Gatereau
 
The ice-maker hands us a clear block wrapped in straw.
Across the road, a funeral hut with its pretty voodoo colours.
Compassion is a hindrance here. Animals are butchered,
bodies lie in gutters. We are the only ones with ice or beer.
 
At night the soldiers with their night vision goggles watch
as souls explode like shrapnel. Divisions of angels select
tender cuts in the green moonlight. Even the dead are hungry.
They mingle through the crowds like everyone else.
 
Then gunfire. The Cuban doctors put down their beer —
always the same calculation; a mile away, maybe two.
The refugee camps are swelling. Everything is compressed
and nothing, not even the moon, can get out of here.
 
 
 
 
Gatereau
 
Il fabbricante di ghiaccio ci porge un blocco trasparente avvolto nella paglia.
Dall’altra parte della strada, una capanna funeraria coi suoi bei colori voodoo.
Qui la compassione è un intralcio. Gli animali vengono macellati,
i corpi giacciono nelle grondaie. Siamo gli unici ad avere ghiaccio o birra.
 
Di notte i soldati coi loro visori notturni guardano
mentre le anime esplodono come schegge. Divisioni di angeli selezionano
tagli teneri al chiardiluna verde. Anche i morti hanno fame.
Si mescolano tra la folla come tutti gli altri.
 
Poi gli spari. I medici cubani posano la birra –
sempre lo stesso calcolo; un miglio di distanza, forse due.
I campi profughi si gonfiano. Tutto è compresso
e niente, nemmeno la luna, può uscire da qui.
 
 
Traduzione di Rocio Bolanos
 
 
 
 
Foto di copertina di Laura Bianchi