Speciale contro la violenza di genere: Eugenia Toni


 

In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne, la redazione di Laboratori Poesia sospende la programmazione dell’intera settimana e dedica, ogni giorno, lo spazio delle pubblicazioni a riflessioni e interviste. Molti gli amici che hanno risposto al nostro appello. Oggi pubblichiamo un commento di Eugenia Toni.

La Redazione

 
 

Donne che non aiutano le donne

Un recente episodio di cronaca ha visto l’attore Jonny Depp vincere il processo per diffamazione contro l’ex moglie che lo aveva accusato pubblicamente di violenza domestica. A farne le spese è stato in particolare modo il movimento Me too che aveva preso esclusivamente le parti di Amber Heard, sottovalutando una questione: il problema non è aprioristicamente nel genere e l’uomo non è colpevole a prescindere. L’insano eccesso raggiunto dalla coppia è invece l’escalation di due personalità difficili e controverse. È fuor di dubbio che la violenza sia reato, trasformare il reato in un contrasto di genere è invece una semplificazione pericolosa e mistificante della realtà.

La coppia è quindi il frutto di due capacità individuali di gestire una relazione. Ora i movimenti femministi che lottano contro il male incarnato nella figura maschile, retaggio patriarcale di una cultura misogina, dovrebbero oggettivamente superare questo dualismo manicheo e focalizzare un obiettivo: ovvero l’educazione di entrambi i generi. La parità si raggiunge nel momento in cui si supera l’ambiguità della responsabilità reciproca, in cui si riconosce criticamente il proprio contributo all’acredine relazionale. Il Me too relega la donna all’essere eternamente vittima o debole, senza la coscienza e comprensione che attraverso una relazione, anche sbagliata, non si è mai eternamente vittime, ma anche protagoniste della propria capacità di reazione. La maturità psicologica di entrambi i generi passa anche e sopratutto attraverso la relazione. Ricondurre la responsabilità del buon comportamento solo ed esclusivamente all’uomo è un modo tossico che riduce la figura femminile a ricettiva/passiva, senza alcun contributo all’economia della coppia.

Il femminismo contemporaneo, nella lotta alla violenza di genere deve quindi necessariamente avviare una indagine più critica, trasversale e complessa delle dinamiche di base nella relazione di coppia, frutto di una coscienza matura dei singoli.

La violenza è solo l’estremo atto di una cultura relazionale la cui la responsabilità educativa appartiene ad entrambi i generi.

Eugenia Toni