Renée Vivien. La Saffo della Belle Epoque – Teresa Campi


Renée Vivien. La Saffo della Belle Epoque, Teresa Campi (Odoya Editore, 2023)

Renée Vivien. La Saffo della Belle Epoque di Teresa Campi è una biografia scritta con precisione e diligenza. Racconta la vita di Pauline Mary Tarn-Renée Vivien, nata a Londra nel 1877 da genitori inglesi e naturalizzata francese. Poetessa e icona lesbica, una donna colta e conoscitrice del mondo, della Parigi del XIX secolo.

Teresa Campi offre, con grande sensibilità, una ricostruzione della vita di Renée Vivien, con dettagli storici e culturali dei tempi della poetessa. L’autrice ne descrive l’infanzia, sotto alcuni aspetti privilegiata, che Vivien trascorse in Inghilterra all’interno di una famiglia benestante e puritana; la sua evoluzione, che l’ha vista diventare una figura di accentuato risalto della Belle Époque, la sua formazione letteraria, le relazioni con altre figure dell’epoca, le stravaganze che si è concessa a partire dalla sua indipendenza e liberazione, attaccando il potere patriarcale per vivere e generare nuove forme di amore per arrivare fino alla sua tragica morte all’età di trentadue anni.

Attraverso la narrazione di Campi si abbraccia il carattere contraddittorio di Renée Vivien, il suo fascino per la poesia, la scoperta della sua dea e maestra: Saffo, e l’ambiente cosmopolita delle donne libere di Parigi, raccontando anche la sua lotta per accettare la propria sessualità e la sua costante ricerca dell’amore perfetto. Vi sono documenti, fotografie, immagini, testimonianze e lettere di amici e conoscenti che attestano la solitudine che reggeva la vita di Vivien, la dipendenza da stupefacenti e alcol e l’instabilità emotiva che la resero così umana. Da un lato, Campi tratta il ruolo chiave della donna nell’arte, la tortuosa ricerca identitaria e dall’altro percorre un’analisi della sua opera, con attenzione speciale alle sue raccolte più importanti.

Il libro è scritto con un linguaggio chiaro e scorrevole, ha la capacità di rivivere Renée Vivien e il mondo tutto suo, le sue contraddizioni, il significato dei suoi versi dove possiamo notare lo scatto costante e altalenante tra due acque dalle correnti opposte, un ossimoro come stile di vita che soggiorna tra l’attrazione e rifiuto, passione e delusione, estasi e tristezza, amore e morte. Questo approccio aiuta a capire meglio l’opera, il lavoro e l’eredità della poetessa e a creare un collegamento più profondo con la sua figura insolita, che per anni è rimasta ingiustamente nell’oblio.

Rocío Bolaños

 
 
 
 
Mon désir délicat se refuse aux baisers,
Il effleure et se pâme en des
Voluptés blanches.
 
 
 
 
Il mio delicato sentire si sottrae ai baci,
e sfiorandolo s’abbandona
a voluttà bianche.
 
 
 
 
 
 
Du fond de mon passé, je retourne vers toi,
Mytilène, à travers les siècles disparates,
T’apportant ma ferveur, ma jeunesse et ma foi,
Et mon amour, ainsi qu’un présent d’aromates…
Mytilène, à travers les siècles disparates,
Du fond de mon passé, je retourne vers toi.
 
 
 
 
Dall’estremo passato ritorno a te
Mitilene, attraverso secoli diversi,
a donarti il mio slancio, la giovinezza e la fede,
e il mio amore, come un dono di aroma
Mitilene, attraverso secoli diversi,
dal fondo del passato torno a te.
 
 
 
 
Le charme de tes yeux sans couleur ni lumière
Me prend étrangement; il se fait triste et tard,
Et, perdu sous le pli de ta pâle paupière,
Dans l’ombre de tes cils sommeille ton regard.
 
 
 
 
Il fascino dei tuoi occhi senza luce né colore
M’afferra stranamente; s’attarda tristemente,
E, smarrito sotto la piega della palpebra nivea,
Assonnato e il tuo sguardo nell’ombra delle ciglia.
 
 
 
 
 
 
Le charme maladif des musiques moroses
Ici ne convient point à l’auguste trépas;
Venez! Il faut couvrir de rythmes et de roses
La maison du poète, où le deuil n’entre pas.
 
 
 
 
Il fascino estenuato delle musiche cupe
qui non conviene all’augusto trapasso;
venite! Inondiamo di ritmi e di rose
la casa del poeta, dove il lutto non entra.