Pordenonelegge 2022: Il Quindicesimo quaderno italiano e la composizione poetica

Pordenonelegge 2022: la collana A27 1
 
 

Venerdì 17 settembre 2022
A cura di Elisa Longo

 
 

Simone Burratti, Emanuele Franceschetti e Francesco Ottonello presentano il loro lavoro contenuto nel Quindicesimo quaderno di poesia italiana contemporanea curato da Franco Buffoni e edito da Marcos Y Marcos. Il Quaderno pubblicato dal 1991 esce ogni due anni, contiene una raccolta autonoma di sette autori e mostra le nuove tendenze della giovane poesia italiana. Nel Quindicesimo quaderno troviamo Dario Bertini, Simone Burratti, Linda Del Sarto, Emanuele Franceschetti, Matteo Meloni, Francesco Ottonello e Sara Sermini.

Abbiamo dialogato con gli autori presenti a Pordenone sulla composizione in poesia e del loro lavoro.

 
 

A Emanuele Franceschetti musicologo, poeta e musicista abbiamo domandato se la poesia sia composizione o fuga.

Questo lo rimanderei a Bach “L’arte della fuga”. Composizione per forza perché ogni atto creativo che abbia come finalità l’idea che questo gesto resti o in forma orale o in forma gestuale o in forma scritta è una composizione. La composizione è un’assunzione di responsabilità come ho detto durante la presentazione. Poi se per composizione s’intende una cosa strettamente musicale come impariamo da Bach, da Stravinskij, da Petrassi, ci si muove entro delle regole severe, quindi si deve seguire un apprendistato e la musica è molto più rigorosa. In poesia l’apprendistato è la lettura. Più si legge e meglio si scrive, poi dentro la poesia finisce anche ciò che ascoltiamo e ciò che vediamo.

 

Simone Burratti cosa ti fa sentire impotente in un testo di poesia?

In poesia non mi sento impotente se non nella misura in cui scrivo molto poco. Per scrivere un libro ho bisogno di molto tempo. Per l’ultimo poemetto ci ho messo due anni e sono solo quattro pagine. Per la narrativa invece devo ancora trovare la quadra ed è una direzione che vorrei prendere prima o poi. Tendo a essere molto meticoloso quando scrivo e la narrativa ha molto più corpo e rischio di abbandonare prima i progetti perché mi fermo su ogni frase. La poesia mi permette invece di rimanere anche sei mesi su una pagina, ma quella poi esce.

 

Francesco Ottonello la tua scrittura come la costruzione di un’isola che si apre.

È vero, è molto interessante quello che noti. Nell’idea dell’isola aperta che è un po’ la configurazione che trovo avere più a che fare con me e con la mia poetica, con la mia visione del mondo. Ognuno di noi è un’isola, è un’isola e ha bisogno di ferirsi, di lacerarsi per aprirsi all’altro. Spesso si pensa all’isola come a qualcosa di chiuso e invece nel rispetto dell’isola puoi aprirti all’altro in questa tensione arcipelagica. Anche nell’idea del metaverso, ora che ci penso, ritorna questo rapporto tra il chiuso, la stanza, il virtuale, questa dicotomia c’è anche lì.

 
 

Simone Burratti (Dunwich, 1990) vive a Padova. È stato fondatore del sito formavera. Sue poesie e racconti sono apparsi sui principali blog e riviste, oltre che nelle antologie Poeti per l’infinito (DiFelice, 2019), Abitare la parola (Ladolfi, 2019) e Planetaria (Taut, 2020). Con Progetto per S. (NEM, 2017, prefazione di Stefano Dal Bianco) ha vinto il Premio Castello di Villalta Giovani e il Premio Camaiore Proposta. È inoltre presente nel XV Quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2021) con la raccolta Nuovi modi per uscirne.

Emanuele Franceschetti  (1990) è dottore di ricerca in Musicologia presso l’Università La Sapienza di Roma, e insegna Storia della Musica al Conservatorio ‘L. Marenzio’ di Brescia. Si è occupato di drammaturgia musicale del novecento, di musica vocale e storia culturale della musica. In ambito letterario, ha pubblicato i libri di poesia Terre aperte (Italic Pequod, 2015) e Testimoni (già incluso nel XV quaderno di poesia contemporanea e ripubblicato nel 2022 per Nino Aragno Editore). È presente in diverse antologie e miscellanee, tra cui Abitare la parola. Poeti nati negli anni novanta (Ladolfi, 2019); La radice dell’inchiostro. Dialoghi sulla poesia (Argolibri, 2021); La poesia delle Marche. Il Novecento e oltre (Affinità elettive, 2021).

Francesco Ottonello (Cagliari 1993), poeta e studioso, ha pubblicato la monografia Pasolini traduttore di Eschilo (GRIN 2018) ed è dottorando di ricerca presso l’Università degli Studi di Bergamo. Il suo esordio Isola Aperta (Interno Poesia 2020, pref. Tommaso Di Dio) ha vinto il «Premio Gozzano Opera Prima». Le sue poesie sono state tradotte in inglese, portoghese, spagnolo, greco e sono presenti in diversi volumi antologici: I poeti nati negli anni Ottanta e Novanta (Interno Poesia 2020, vol. II), La radice dell’inchiostro (Argolibri 2021), Distanze obliterate (Puntoacapo Editrice 2021) e Queerfobia (D editore 2021). Dirige MediumPoesia ed è redattore di «Bezoar – Rivista di poesia contemporanea» (Perrone, 2021-).