Maurizio Cucchi

Maurizio Cucchi

 
 
Nei primi giorni… Era
strano. Come se fossi stata
un sogno, o fantasia, come
se non trovassi più una traccia
fisica, tangibile… Come un fantasma.
Ma dice giusto l’amica, dice
profondo: la memoria è in fondo
inaffidabile, imperfetta, tutta
caverne e trappole. È il sangue,
invece, il corpo, il vero
testimone che non mente,
che porta impressa, sicura
anche se mutante, la memoria.
Ecco perché continuo a rivederti,
vera, presente, nelle forme
delle teste e negli occhi,
nelle fronti di Elena fine
e di Novello, il marinaio artista.