Manuale tragicomico per sopravvivere ai poeti – e una buona poesia .4


 
Continua da Manuale tragicomico per sopravvivere ai poeti – e una buona poesia .3
 
 
 

La domanda sorge spontanea: dov’erano le copie dei libri? Dove sono scomparse? Tutte vendute? Beh quest’ultima ipotesi la auguro agli autori, perché sono due amici. A parte un po’ di ingenua speranza va detto che gli Editori fanno uscire sempre più libri, ma con tirature sempre più basse.

Il lettore oggi assomiglia molto a quel povero uomo della barzelletta: solo, eroico, inviato al fronte del supermercato dalla moglie a comprare gli assorbenti. E si trova a guardare centinaia di variazioni del medesimo prodotto, centinaia di sfumature di colore diverso di cui non comprende nemmeno il nome, centinaia di lunghezze o meno delle ali.

A lato di questo, come ho accennato prima, è anche scomparso il libro nel processo di combustione culturale che vuole ai due lati autore e lettore e in mezzo il libro. E questo è stato un processo drammatico iniziato nella seconda metà del novecento. Il punto non è più il libro ma l’autore, la sua presenza, la sua voce.

Oggi vai all’evento, ascolti il podcast, guardi il video su youtube, e nemmeno ti vergogni né ti accorgi di non vergognarti come quando da ragazzino provavi a chiamare, per curiosità, il 144. Non ti accorgi che il tuo rapporto non è più con il libro ma con il personaggio che stai costruendo andando all’evento o ascoltandolo o guardandolo.

Il libro, se lo compri, sarà solo per far vedere all’autore che ce l’hai.

Alessandro Canzian

 
 

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Foglio di via
 
Dunque nulla di nuovo da questa altezza
Dove ancora un poco senza guardare si parla
E nei capelli il vento cala la sera.
 
Dunque nessun cammino per discendere
Se non questo del nord dove il sole non tocca
E sono d’acqua i rami degli alberi.
 
Dunque fra poco senza parole la bocca.
E questa sera saremo in fondo alla valle
Dove le feste han spento tutte le lampade.
 
Dove una folla tace e gli amici non riconoscono.
 
Franco Fortini