Riconosco la traccia
come la cagna col padrone
quando torna accaldata
con il tordo in bocca
e glielo lascia ai piedi
con la coda alta.
Sento infilarsi il disturbo
in ogni accadimento
e sopra la testa la mano,
la mano del tuo colore,
che mi ha tenuta ferma
con la preda in bocca.
La poesia di Giulia Fuso parte dai dintorni e si espande. Parla di cose “domestiche”. Sotto le cose domestiche apre la botola della vertigine. Ama il passo breve, pratica incisioni. Misura uno spaesamento, ripercorre le tracce di un’esplosione interna e compone con cura la geografia delle “rimanenze”.
Leonardo Guzzo
Giulia Fuso è nata a Perugia nel 1988. Il testo è tratto dalla sua seconda, recentissima raccolta poetica, Le rimanenze (Interno Libri, 2021).