Ilaria Boffa

Ilaria Boffa 3
 
 
 
 

Ilaria Boffa è nata nel ’72 e vive a Padova. Di lei la redazione di Laboratori Poesia si è già occupata con due segnalazioni di testi (The cartography of objects/La cartografia degli oggetti e The Distance/La distanza) e una recensione a cura di Federico Rossignoli (ad About Sounds About Us, Samuele Editore 2019).

Scrive in doppia lingua, inglese e italiano. Anche questo libro è in doppia lingua. Astratte le sue poesie, raramente compaiono effetti concreti ma laddove appaiano subito le lingue le si abbarbicano addosso. In quarta di copertina la chiave di lettura: “Interpretazione e notazione come / fossimo di spalle. Eravamo fermi, / nell’erba lunga, alle prese con la mancanza”. Scrive il prefatore Patrick Williamson: “Con questa raccolta, Ilaria Boffa conferma la propria esplorazione sulla poesia e poetica che oggi include collaborazioni artististiche con musicisti avant-garde oltre che personali esperimenti sonori.”

In questo libro, che non è certo il primo, si attinge a fonti come Timothy Morton e William Blake. Il libro Di suoni e di noi (About Sounds About Us) fa seguito ad altri libri bilingue.

Pierangela Rossi

 
 
 
 
Ilaria Boffa 1
The Neighbourhood of a Point
 
It includes an open set
it can open onto itself
depending on conventions.
It belongs to a universe of its own.
 
It converges towards its boundary
it flees from its exterior.
Driven by the beyond which
blots out and delocalizes.
 
The walls contain breath.
A house is built to shield.
To sort rags
by affection.
 
 
 
 
Intorno
 
Include un insieme aperto
anch’esso aperto
secondo le convenzioni.
Appartiene a un proprio universo.
 
Converge verso il perimetro
e ne sfugge dall’esterno.
guidato dall’oltre che
delocalizza ed esclude.
 
I muri contengono il respiro.
Una casa è costruita per proteggere.
Selezionare gli stracci
per attaccamento.
 
 
 
 
 
 
Charting Time
 
That window through which we look
it’s your window.
A window with blinds banging
fiercely in the cold.
We chart territories, oaths,
peoples walking, mapping stillness.
Unexpectedness opens
and we face the crevasse, the vastness,
loneliness.
I’ve crossed time for you
past and future.
I’m here, immobile, a whiteness in me.
leaning against this wall
I yearn for the calm.
 
 
 
 
Tracciare il Tempo
 
Quella finestra da dove guardiamo
è la tua finestra.
Una finestra con gli scuri che sbattono
impetuosi nel freddo.
Tracciamo territori, giuramenti,
popoli che camminano mappando la fissità.
L’inatteso si apre
e affrontiamo il crepaccio, la vastità,
la solitudine.
Per te sono stata attraverso il tempo,
passato e futuro.
Sono qui, immobile nel mio pallore.
Contro questo muro
attendo impaziente la calma.
 
 
 
 
 
 
No Defence
 
I watch them running
a little further.
They know I would never
abandon them.
And nevertheless
they stop and look for me
at regular intervals.
Apprehension in their eyes
reassurance in mine.
 
Do we belong to each other
as they do? like the ones
who have no choice
but torment and ardour.
No defence.
 
 
 
 
Nessuna Difesa
 
Le guardo correre
più lontane.
Sanno che non le
abbandonerai mai.
Eppure si fermano e
mi cercano
a intervalli regolari.
Apprensione nei loro occhi
rassicurazione nei miei.
 
Apparteniamo l’un l’altra
Come loro? Come chi
non ha altra scelta
che il tormento e l’ardore.
Nessuna difesa.
 
 
 
 
 
 
Desire
 
There are hours in which
I can clearly see and touch
the contour of my desire.
Hunting undaunted and precise
like a hound through the fog.
 
For distance comes
by gliding over us.
I give you
the repetition of my steps
the rhythm of longing.
 
Do you feel it?
 
 
 
 
Desiderio
 
Ci sono ore in cui
posso ascoltare e toccare chiaramente
la linea del mio desiderio.
Cacciare impavido e preciso
come un segugio nella nebbia.
 
Perché la distanza giunge
scivolandoci addosso.
È tua
la ripetizione dei miei passi
il ritmo del bisogno.
 
Lo senti?