En el caserío Khabang
–luego de puentes que flotan sobre ríos de plata cruda–
hay un templo
y un Buddha
tallado en madera.
Los años mutilaron algunos dedos, incluso una mano,
y continúa con idéntica expresión sonriente:
Silenciemos el ruego
y pacifiquemos al que interroga.
Al principio, el Buddha de Khabang
era famoso por sus colores,
hasta que su piel se blanqueó mostrando una cavidad más profunda.
La madera se abría en aristas rectas
y dejaba ver su fibra:
El hastío que conduce a la serenidad.
Nel piccolo villaggio di Khabang
– luogo di ponti che oscillano su fiumi di argento grezzo –
c’è un tempio
e un Buddha
intagliato nel legno.
Gli anni mutilarono alcune dita, persino una mano,
ma conserva la stessa sorridente espressione:
Tacciamo la supplica
e pacifichiamo colui che interroga.
All’inizio, il Buddha di Khabang
era famoso per i suoi colori,
fino a quando la sua pelle sbiancò mostrando una cavità più profonda.
Il legno si apriva in angoli retti
e lasciava percepire la sua fibra:
La ripugnanza che conduce alla serenità.
Traduzione di Alessio Brandolini