foto di Dino Ignani
Dentro un posto di pioggia, in un guscio di voce,
qualcuno dal vuoto intona suoni elementari:
essere sé stessi – il primo, flesso nell’abitacolo –
essere per la luce – gli aironi grigi in volo,
le gambe sottili a filo d’acqua – essere della luce
per noi – sotto gli abeti la spola che separa le onde –
essere una bocca che nell’altra versa luce-champagne,
sopra il lago la parte falsa e vera, divise dal pontile
come un prisma. Abbiamo cantato qualcosa di semplice:
c’è e noi accadiamo. Piove e il respiro ricrea nell’auto
il terzo cielo, il secondo lago, il primo suono negativo
in equilibrio, il primo suono positivo – essere.
inedito