Corso di Lettura e Scrittura Poetica – 3 giugno

 

Concluso il primo semestre del Corso di Lettura e Scrittura Poetica della Samuele Editore. Una serie di incontri lunghi e impegnativi che hanno vista protagonista la poesia prima come lettura, poi come autoanalisi, poi come scrittura.

La cosa più importante (e più difficile da spiegare) è stato fondamentalmente il proporre e accettare un concetto: la poesia è studio, e lavoro. Esistono versi che nascono già perfetti ma questo deve essere considerato un caso, o un punto d’arrivo dopo un buon periodo di lavoro. Abbiamo capito che fare editing in poesia è confrontarci su testi, significati, forme, strumenti. Abbiamo capito che la poesia deve servire agli altri e non solamente a noi stessi. E che la poesia è uno specchio che anche quando riflette la propria immagine apre al mondo circostante.

Sono particolarmente orgoglioso dei risultati raggiunti dal gruppo. Potrete ascoltare questi autori leggere al saggio del Corso sabato 18 giugno alle ore 18.00, presso il parco di Villa Baschiera Tallon al festival Poeti alla Baschiera.

Il Corso riprenderà a settembre in data e luogo che verranno comunicati a luglio.

 
 
 
 
 
 
Questa città è un vapore di spirito e
d’acqua. Il ghat scende sul fiume
dove i corpi annegano in preghiere.
Inni dolci alla terra, al rosso e giallo
incrostati sui muri, all’acqua densa
del Ganga che si espande
e sconfina. Sarà il mantra
tuffato nel silenzio, o un brillio di candele
sul respiro del fiume a segnarti.
Questa città pare di morte e poi di vita,
e poi di fuoco che brucia.
 
Laura De Beni
 
 
 
 
 
 
Un viso obliquo, la linea degli occhi
sbieca, le labbra un po’umide.
L’ombra delle palpebre punta
un cono di luce dove le ragioni
si perdono.Questa immobilità
ti dona come il raggio
che invade i tuoi tratti.
L’immagine ferma m’interroga.
È uno sguardo che buca le distanze.
 
Elisabetta Salvador
 
 
 
 
 
 
Si può provare a fare come il gatto
giù per le scale del condominio,
in silenzio, verso l’aria di fuori.
Scendere sempre in guardia
fedele alla paura.
 
La prima voce, il minimo rumore
e resta immobile nel mezzanino
mentre sopra qualcuno entra, o esce.
 
Corre quando il pericolo è passato
alla riscossa (se il portone è aperto)
verso la libertà del pomeriggio.
 
Giorgio Asquini
 
 
 
 
 
 
Come un foglio di carta
piegato in un cassetto
mi metto via di tanto in tanto
e mi dimentico
 
Maria Milena Priviero
 
 
 
 
 
 
Voglia di correre, paura di cadere.
Altalene, fossi, terra bagnata,
brandelli di cielo.
 
Paura di perdermi dopo averti perso.
 
In questi anni che spiccano il volo
mi manca l’aria o forse è troppo
l’ossigeno che mi assale.
 
Nella Catellani
 
 
 
 
 
 
Se sono in viaggio
-andando-
ciò che incontro e osservo
ha il gusto della festa:
è che vedo il gesto delle cose,
il cadere e non la foglia che cade:
-tornando-
ciò che incontro e osservo
ha la malinconia delle luci assenti:
è che vedo le cose solo come cose
e non il loro fare
 
Luisa Delle Vedove