Ecco il tradizionale appuntamento con le variazioni di un testo in presentazione a Una Scontrosa Grazia, il ciclo di presentazioni triestino nato nel 2015 e condotto dalla Samuele Editore.
Questa settimana abbiamo proposto la seguente poesia tratta da Coordinate per la crudeltà di Fabrizio Lombardo (Kurumuny Edizioni 2018).
quando meno te lo aspetti certe cose
finiscono. l’anello portato per anni.
il rumore fastidioso del frigorifero di notte.
un cambio di indirizzo. solo un silenzio
improvviso nella casa.
Le variazioni:
MONICA MESSA
Le cose finiscono.
L’anello portato per anni.
Il rumore fastidioso del frigorifero nella notte.
Un cambio di indirizzo.
Solo
solo un silenzio
improvviso nella casa.
Certe cose accadono.
Un anello ben riposto,
le piante secche in cucina,
il risotto milanese in busta,
un cambio di indirizzo.
La felicità è provvisoria,
dura il tempo dovuto
eppure resta per sempre
in un pensiero
che diventa contusione.
MATTEO PIERGIGLI
un silenzio improvviso
nella casa, solo un cambio
di indirizzo il rumore del frigo
l’anello portato per anni
certe cose finiscono
quando meno te lo aspetti
non sei
una crepa sul muro
mi mangia, mi beve
un silenzio improvviso
sapore di amaro
distanze di respiri
fatica di restare
masticata dal nero
nessuno si appartiene
altro male altra fame
un abbandono
in sospeso il mio
dimenticare gabbia
ce ne andremo
come il buio all’alba
di preghiere
rimanere
aggrappati alla sera
un Natale senza attese
ne regali
nemmeno la tua spalla
o forse solo una bugia
a spiegare il senso
YOSELLA CAPONNETTO
possono finire
le cose
i rumori del frigo
l’ anello riconsegnato al mittente
sfilato dal dito
in un processo inverso…
silenzio temuto
atteso
in un trasloco dell’ anima
può accadere di tutto…
persino un anello che parte
e il silenzio
lascia la scena al frigorifero…
suoni imprevisti
in una notte solitaria
in una casa che non è più casa
Le cose
quando iniziano
le vedi senza fine
perchè le ami
l’ anello al dito
il rumore del frigo
diventano parte di te
in una simbiosi quotidiana
ma quando poi finiscono
ti accorgi
di quel peso
seppur leggero
svanito dal dito
del vuoto di un silenzio
fatto di polvere
del trasloco
ed io pacco imballato
di un’esistenza
nostalgica
FRANCESCO SASSETTO
E qualcosa finisce, una rete smagliata di assenze
e distanze, qualcosa è crollato e fa male
avere di nuovo le mani gelate.
Tornerà tutto nella nebulosa iniziale, tutto
si farà sempre più opaco e a nulla varranno
le foto, i biglietti, le cose donate, anch’esse
finite nel fondo, annegate nella risacca
dei “perché”, dei “chissà”, dei “non so”.
Il frigorifero continuerà sordo a ronzare
nella casa in silenzio, l’anello
sarà in fondo a un cassetto, un nome solo
sul campanello. Una lampadina fulminata
da cambiare.
E tuto finisse cussì, un zorno o l’altro,
tuto xe ’ndà a fondi, lassà in un caìgo
lontàn vodo de oci e de man.
El frigo va ’ncora vanti a ruzàr, l’anèlo
butà dentro de ’na cassèla, le foto finìe
ne la scoassèra. Se scancèla un nome
da la campanèla.
Se sta cussì, a fumàr, a vardàr
la lampadina fulminàda.
E tutto finisce così, un giorno o l’altro, / tutto è affondato, lasciato in una nebbia / lontana vuota d’occhi e di mani. // Il frigorifero continua a brontolare, l’anello / gettato in un cassetto, le foto finite / nella spazzatura. Si cancella un nome / dal campanello. // Si sta così, a fumare, a guardare / la lampadina fulminata.
LORETTA TARTUFOLI
La vita – sleale – cambia
le carte in tavola, e ti manca
perfino quel rumore fastidioso,
il frigo da riparare, i rubinetti
gocciolanti di notte. E quell’anello
finito ormai dentro un cassetto. Resta
solo un grande silenzio che ti avvolge.
All’improvviso finiscono le cose,
una casa che non è più tua,
un frigorifero nuovo e il vecchio
anello scomparso
in chissà quale cassetto.
All’improvviso cambiano le cose e noi
iniziamo una nuova avventura.
ANNA LEONE
Quante cose
restano ferme in una fine;
attendono, nella stretta
di un collare di giorni,
una voce
per un lasco d’altra possibilità.
Quanto somiglia
alla lenta svestizione di rami
la fine che sfronda, nel tempo, parole
fino al perentorio che zittisce.
Nonostante, restiamo
nel vertice del primo pronunciamento in un vuoto sfitto.
È agape spento su accese astenie.
Tempo indiviso in spazi divenuti esigui.
Battiti stesi oltre il viso
Sguardi scoscesi a un passo dagli occhi.
Sull`incunabolo del disamore, l’ultima ubbia
sarà richiamo alla parola fine, a non dire quando…
MINA CAMPANER
lasciano segni duri certe cose finite,
nei muri le sindoni inermi delle cose
nei luoghi l’eco di valige e un trasloco,
la porta si chiude nell’ultimo giro
di chiave, un anello rolla e muore sui
rombi del pavimento, ed è silenzio
la rabbia non si placa.
Un manto di silenzio è calato sulla roccia,
anche l’eco rimane muta ai fiocchi,
è insolita a settembre la neve,
ha coperto il vuoto e il fango degli insulti.
È rimasta un attimo sulle cime,
si è sciolta in ruscelli amari di rimpianti.
Non ci è dato sapere come sia finita, ma
l’acqua ha scavato solchi su dure pareti.
MICHELA PAGNI
Certe cose finiscono all’improvviso.
Lo sa l’anello caduto nel buco,
lo sa il frigorifero che smette di ronzare.
Chiedilo al campanello
con un nome solo,
chiedilo al lato del letto
rimasto vuoto.
Certe cose finiscono all’improvviso,
anche il silenzio
prima del tuono.
DANIELA VISANI
Questo secco finale
dell’anello portato
del rumore sgarbato
del frigorifero
porta il silenzio
improvviso sulle cose
TONI PICCINI
accade
non te l’aspetti e accade.
l’anello portato per anni
quelle bollette
alternate ai baci
il fastidio del rumore
del frigorifero di notte…
poi un cambio d’indirizzo
e solo rumore di silenzio
in quello nuovo
ROBERTA MEIORIN
Things can suddendly come to an end
A long relationship, with rings worn for ages
The annoying noise of the fridge at night
Oh! A relocation…
All of a sudden,
silence is what simply remains
in the void of the house.