Michele Paoletti suggerisce Lella De Marchi
Malina distesa nella roulotte è svegliata da noi dal nostro
essere vivi, vivi dell’essere vivi, nuda respira comunque
nel vuoto di sé nel vuoto creato da sé.
nel vuoto creato da sé il suo corpo che non esiste è la stampa
di cose che esistono in controluce. anche l’aria
ha una forma che non è astratta se non è vista da noi, un gesto
lento un po’ fuori tempo che svela l’ipotesi che
non abitiamo, la nostra mancanza di vista, la forza
imperante della terrena pittorica immaginazione.
Malina distesa nella roulotte è pelle tatuata da macchie
violacee, imposte non derivate non provocate, è bella
di una bellezza che viene da prima di sé. prima di sé
dipende dipende soltanto da sé.
mi entra negli occhi e nel cuore senza sapermi guardare
mi guarda e forse mi parla, mi chiede di non fare rumore di non
ascoltare il rumore.
Malina nuda e distesa nella roulotte è un immenso paesaggio
con ossa, vita che vive senza ornamenti, vita che vive solo di sé.