La sinestesia (esercizio)


 

Nell’esercizio sull’espressione di questa volta tratteremo la sinestesia.

Alcuni la definiscono come una particolare specie di metafora; in ogni caso, si ha sinestesia ogni qual volta si associano due (o più) lemmi appartenenti a campi sensoriali differenti.

I cinque sensi, comunemente intesi, sono tatto, vista, gusto, udito e olfatto, anche se la scienza vi include anche la termopercezione, il dolore, la propriocezione e l’equilibrio.

Non è il caso, in questa sede, di prenderli in considerazione, se non come estensione dei primi cinque, e in particolare di tatto e udito.

Pertanto, avremo sinestesia ogni qual volta si associano lemmi appartenenti a due (o più) campi sensoriali differenti: gli esempi più semplici sono “vedere un profumo”, “ascoltare un tramonto”, “assaggiare il silenzio”; ma anche “un urlo rossastro”, “un odore insipido”, “un tocco cristallino”.

Associare due campi diversi della percezione sensoriale in maniera diretta crea suggestioni espressive con rinnovate e inaspettate capacità comunicative: alcune di esse, per la loro particolare efficacia, sono entrate nel linguaggio quotidiano (pensate alla “voce ruvida”, ai “colori caldi”, ai “profumi dolci”, ma anche a espressioni come “ci sentiamo per e-mail”).

 
Traccia:
 

TEMA = una confessione.
METRO = a piacere.
SCHEMA = minimo una, massimo quattro quartine.
REQUISITI = usare almeno quattro volte la sinestesia. Opzionale: usare almeno una volta una sinestesia che unisca almeno tre campi sensoriali differenti (es. “ho assaggiato un tramonto silenzioso”).

 
Esempio:
 
Ho visto il tuo lamento di rancore,
Udito quello sguardo dolce amaro,
Certo raro, e pure il suo splendore
M’invita a ritrovarti, e ti dichiaro:
 
“Con te tocco con mano quel sapore
Che rende ogni giorno tanto caro,
E pur se grido ruvide amarezze,
Perdona l’uomo, e queste debolezze.”
 

Mario Famularo