Corrado Alvaro

Corrado Alvaro

 
 

 
 
Febbre
 
Venne ad affacciarsi nel sonno
come s’affaccia la luna
le sere d’estate sul mondo,
e crescono ad una ad una
smisuratamente le cose
diafane, fatte d’ombra.
Così s’affacciò, ma vicina
coi suoi grandi occhi d’opale
respirando come la cima
degli alberi al vento serale.
 
Vicina, ma pure assai
lontana e intangibile come
la faccia della luna,
quando sorge a contemplare
gli uomini e gli animali,
e il calmo respiro dei fiumi.
Sopra di me ch’ero la terra
si chiudevano le case oscure
col loro parlottare umano
e il soffio delle stalle sicure.
 
Saltavano le volpi, i monti
scuotevano i loro alberi
come criniere impetuose.
Come la terra ridevo
di questo immenso trascorrere
sopra il mio corpo in riposo.
Scoppiavano in quel riso i semi
delle piante, s’ aprivano i fiori,
e a un tratto sentii zampillare
il canto notturno dei miei pastori.