Andrea Cati

Bozza automatica 1610

foto di Dino Ignani

 

Alessandro Canzian intervista Andrea Cati, Interno Poesia Edizioni.

 
 

L’Editoria di Poesia sta vivendo un momento particolarmente felice a fronte di un interesse sempre maggiore per la parola poetica. Da anni articoli e blog parlano di una rinascita della poesia anche se, spesso, questo entusiasmo non corrisponde alle vendite. La vostra Casa Editrice, per quanto riguarda la poesia, come procede all’interno di queste due direttive (interesse/vendite)?

Il progetto Interno Poesia, nato inizialmente come blog di divulgazione di poesia contemporanea e del ‘900, edita e inedita, da due anni ha allargato la propria offerta diventando casa editrice. Nel nostro piccolo, per quelli che sono i programmi (e le forze) editoriali del marchio IP, vorremmo contribuire alla cosiddetta rinascita della poesia, ovvero arrivare ad un pubblico sempre più ampio, senza guardare solo alla nicchia degli addetti ai lavori del mondo della poesia, anche a costo di inserire nel catalogo libri più pop.

 

Spesso si dice che il costo utile a far vendere un libro è più alto del prezzo del libro stesso. Vi ritrovate di questo adagio? Quanto incidono le presentazioni sul vostro fatturato tenendo conto del rapporto costo/guadagno?

Nell’editoria, come in ogni attività commerciale, i numeri sono molto importanti. Trovare un equilibrio tra i costi di produzione e promozione del libro, e le vendite, è la sfida quotidiana per coniugare la qualità dei volumi editi con il desiderio di crescere in un mercato difficilissimo come quello della poesia. Le presentazioni costituiscono una modalità utile per promuovere il libro, ma sarebbe azzardato dire che rappresentino l’unica e più importante fonte di vendita dei libri. Le difficoltà nel captare un pubblico per le presentazioni di libri di poesia sono risapute: basta muoversi 100 km fuori dal raggio di residenza dell’autore che, se non sei conosciuto oltre i tuoi contatti più stretti (lavoro, amici, famiglia), organizzare un incontro può diventare un boomerang in termini di costi, perché il pubblico partecipante si assottiglia, fino a volte ad essere nullo. Dunque, che fare? Le alternative ci sono, ma occorre avere pazienza e costruire lentamente, e bene, rapporti, relazioni di fiducia con i diversi territori di Italia, con le librerie e i lettori (ma anche i non lettori) di poesia, dentro e fuori il web.

 

Negli ultimi anni, anche nella piccola editoria, è emersa l’esigenza di capire cosa fa l’Editore. Di comprenderne cioè l’identità. Qual è la vostra identità specifica? Cosa sanno di trovare i vostri lettori nei vostri libri?

Come accennato sopra, il progetto Interno Poesia è nato come blog di divulgazione e promozione della parola poetica, un contenitore in grado di ospitare voci della più grande poesia di tutti tempi, ma anche voci minori, poeti di nicchia, poeti esordienti, voci non ancora conosciute o mai pubblicate, ancora inedite. Sulle medesime tracce del portale è stata fondata la casa editrice Interno Poesia, una realtà editoriale di tipo “generalista” che intende editare e creare ponti “polifonici” tra le diverse voci della poesia contemporanea italiana e straniera, effettuando un’attenta selezione dei titoli da editare.

 

Qual è il dato innovativo della vostra attività editoriale?

Quanto appena descritto rappresenta la cifra identitaria della nostra attività editoriale, che vorrei costituisse anche la base innovativa del progetto. Il rapporto diretto con autori, librerie, distributore e grossista, e una forma alternativa di produzione di libri basata sulla prevendita delle opere in corso di realizzazione, rappresentano il centro nevralgico dell’intero processo editoriale. La nascita della casa editrice è deriva da un desiderio, per dirla con le parole di Giangiacomo Feltrinelli, “che esito a definire culturali soltanto perché la parola cultura, Cultura, Culture, mi appare gigantesca, enorme, degna di non essere scomodata di continuo”. L’innovazione e la visione stessa del progetto editoriale, dunque, è di riuscire a fare bene un lavoro commerciale senza scomodare necessariamente grandi categorie del pensiero, lasciando ad altri la possibilità di farlo, occupandomi più umilmente di fare buoni libri di poesia.

 

Editing si o editing no in poesia?

Editing sì, quando davvero necessario (per la mia esperienza non di rado).

 

Print on demand, Print on sale o tiratura definita?

Tiratura definita con occhi aperti alle opportunità date dal Print on sale.

 

Anni fa una Casa Editrice era fatta dai propri autori. Sempre più spesso oggi si ha l’impressione che siano gli Editori, anche in poesia, a fare gli autori. Voi cosa ne pensate e come vi comportate in questa prospettiva?

Lo scouting letterario fa parte del processo editoriale di Interno Poesia, ma questo non significa che siamo noi a fare gli autori. Interno Poesia cerca in maniera proattiva autori dotati di chiare qualità letterarie, non è mai stata nelle nostre intenzioni creare autori a tavolino (siamo una piccolissima realtà, non avremmo nemmeno le risorse per farlo).

 

L’Italia è un mondo piccolo dove l’azione di un singolo o di un gruppo limitato di persone può provocare effetti sulla collettività per anni. Nell’Editoria di Poesia siamo passati dall’abitudine del contributo autoriale alla paura dello stesso anche grazie all’elenco di Writer’s Dream. Producendo di fatto la nascita di un modello editoriale ancor più dannoso (a parere di chi scrive) dell’editoria cosiddetta a pagamento. Si vedono editori (mi si perdoni l’impossibilità di mettere la e maiuscola in questo caso) pubblicare decine e decine di titoli nella consapevolezza che l’autore si comprerà alcune copie (invece di vendere 100 libri a un autore eap si vendono 10 libri a 10 autori noeap sotto loro stessa richiesta, anche grazie alla stampa digitale). Si vedono contratti che obbligano l’autore a vendere fino a 250 copie a nome dell’editore prima di mettere il libro stesso nel sito. E tutta una serie di contratti rigorosamente noeap accomunati dalla bandiera de l’autore è il miglior promotore di se stesso. Sapendo poi che le vendite di un libro di poesia sono spesso vendite del personaggio, e quasi mai del libro (e anche quando ci sono sono irrisorie, anche a detta della grande Editoria), come interpretate voi la contrapposizione libro di qualità / libro che si vende?

Nel catalogo di Interno Poesia esistono invece titoli di autori non propriamente personaggi, che vendono e sono seguiti da lettori “addetti ai lavori” e lettori occasionali di poesia. Non esiste una formula unica che sancisce la qualità del libro, così come è un enigma dire cosa venderà e cosa no prima della pubblicazione di un volume.

 

Una caratteristica positiva e una negativa dell’Editoria di poesia di oggi.

Caratteristica positiva è l’esistenza di ottimi editori, piccoli e medio-grandi (a partire da Samuele Editore passando per LietoColle-Pordenonelegge, Interlinea, Amos, Prufrock spa, fino alle collane di editori come Marcos y Marcos, Donzelli, Einaudi e Mondadori). Una caratteristica negativa è la scomparsa di collane storiche e la conseguente riduzione di budget, da parte soprattutto di grandi editori, dedicato alla poesia.

 

Un avvertimento agli autori di Poesia, esordienti e non.

Più che un avvertimento, un invito: leggete, leggete tanto, prima di mandare il manoscritto, leggete tanta poesia (di oggi e del passato), e, se possibile, compratene tanta (soprattutto dagli editori sopracitati).