Lascia il resto agli dei…
Ode I 9
Vedi? Il Soratte è candido di neve
profonda, le foreste affaticate
non reggono più il peso, acuto gelo
rapprende i fiumi.
Stempera il freddo: metti legna al fuoco
senza risparmio, vino di quattr’anni
mesci in gran copia dalla brocca a doppia
ansa, Taliarco.
Lascia il resto agli dèi: per loro è nulla
placare i venti in battaglia sul mare
quando è in tempesta. Trovan pace, allora,
orni e cipressi.
Sfuggi alla tentazione di indagare
quel che sarà domani: conta i giorni
che la sorte ti dà come un guadagno,
e i dolci amori,
ragazzo, non spregiare, né le danze,
finché sei in fiore e la vecchiaia penosa
ti risparmi. Adesso il Campo Marzio
cerca e gli slarghi,
e a prima notte, all’ora stabilita,
cerca i tenui sussurri e il grato riso
della fanciulla tua, che la rivela,
pur se celata
nel suo appartato nascondiglio. A lei
strappa il pegno d’amore dalle braccia
o dalle dita, che vorranno opporsi
solo per finta.
La traduzione è di Michele Napolitano, curata per il volume I Greci, i Romani e… il simposio di imminente pubblicazione nella collana I Greci, i Romani e… diretta da Simone Beta e Tommaso Braccini, ed. Carocci.