Case sepolte – Pietro Romano


*
 
Il mio respiro è un grido
In voce abbiamo disamore. Siamo voce in disamore!
 
 
 
 
 
 
Legami con la dissolvenza (in tre momenti)
1. Una soglia? Tramuta tutto in fiamma. Separarsi, se è da vivi, non so.
2. Compiersi nel congedo- poi, riunirsi con le trame minute, incrociare la furia dei morti, fare stridere la lama delle ore.
3. L’intera tua vita, un addio l’ha perduta.
 
 
 
 
 
 
Dicevi: «Liberarsi dell’ignoto è liberarsi del volto». Estranea è la penombra in cui si annuncia il ricordare.
 
 
 
 
 
 
Vivere attraverso la frattura che avanza è lentamente comporsi nel cielo che divide.
 
 
Pietro Romano, Case sepolte (I Quaderni del Bardo, 2020)