Pentametro ed esametro dattilico, distico elegiaco e carme elegiaco

Bozza automatica 63

L’esametro e il pentametro sono versi celeberrimi della metrica classica.

Molti voci più autorevoli della mia hanno ritenuto di adattare l’esametro, e tutta la sua mobilità accentuativa, con diverse combinazioni di versi doppi, nella prosodia italiana (vedi le versioni carducciane, composte da diverse combinazioni di senari / settenari e novenari).

Credo che questa soluzione mal si sposi con la riproduzione dell’esametro “mobile”, che meglio può essere reso attraverso diverse progressioni accentuative dell’endecasillabo, ma il discorso è ampio (e sarà trattato in un intervento successivo).

Piuttosto, l’esametro che ritengo più “fedele” a quello classico è appunto quello dattilico (cd. “eroico”). Per comporlo ritengo opportuno un verso formato da sei dattili (piedi di tonica-atona-atona) e non, piuttosto, un verso doppio che, attraverso i suoi emistichi e le sue cesure, snaturerebbe notevolmente il verso classico:

 
Esametro dattilico:
–UU | –UU | –UU | –UU | –UU | –UU
1°, 4°, 7°, 10°, 13°, 16°
 
Esempio:
 
Diva, i vessilli sospingi repente sui nostri nemici,
Eracle nuovo, potente in la destra, robusta e decisa.
 

Lo stesso discorso affrontato per l’esametro ribadisco per il pentametro. Anche se preferisco adattarlo con dattili piani, vi sarebbe una versione più fedele a quella originale, che potremmo chiamare pentametro “ortodosso”.

 

Tale adattamento, però, soffre della versione in versi doppi, e dunque dell’inserimento di una cesura e di due emistichi.

 
Pentametro dattilico:
–UU | –UU | –UU | –UU | –UU
1°, 4°, 7°, 10°, 13°
 
Esempio:
 
Gli ordini tuoi eseguirò, non dovrai dubitare:
L’ore di Scilla incapaci d’incuter timore,
Ch’abile ancise e schiacciò scellerati avversari.
 
Pentametro “ortodosso”:
–UU–UU– || –UU–UU–
1°, 4°, 7°, tronca || 1°, 4°, 7°, tronca
 
Esempio:
 
Già riscoprendo di più l’umile vita che fo,
sento quel grido che fa: “Ma chi te l’ha fatto far?”
Ecco rispondo: “Però non l’ho deciso da me,
che la sfortuna, si sa, vede non bene, di più.”
 

Personalmente continuo a preferire le varianti codificate con sillaba finale piana, o la versione dattilica.

Il distico elegiaco è composto da un esametro ed un pentametro, che, per quanto appena detto, propongo in una trasposizione in dattili.

Naturalmente, nulla vieta di utilizzare il pentametro cd. “ortodosso”; ma così facendo il ritmo dattilico andrebbe perduto.

 
Distico elegiaco dattilico:
–UU | –UU | –UU | –UU | –UU | –UU
1°, 4°, 7°, 10°, 13°, 16°
–UU | –UU | –UU | –UU | –UU
1°, 4°, 7°, 10°, 13°
 
Esempio:
 
Diva, i vessilli sospingi repente sui nostri nemici,
Gli ordini tuoi eseguirò, non dovrai dubitare.
 

Infine, per quanto riguarda il carme elegiaco, trattasi semplicemente di strofe di diversa lunghezza, formate da più distici elegiaci.

 
Esempio:
 
Diva, i vessilli sospingi repente sui nostri nemici,
Gli ordini tuoi eseguirò, non dovrai dubitare:
Qui son, regina, i mandati tuoi attendo servile, ma presta
Sacre le forze superne alle mie, limitate.
Pur in tal guisa andrei contro il mostruoso Cariddi marino,
L’ore di Scilla incapaci d’incuter timore,
Eracle nuovo, potente in la destra, robusta e decisa,
Ch’abile ancise e schiacciò scellerati avversari.
Tale il mio gladio già affilo, parato alla guerra imminente,
Ch’al Flegetonte trarrà ‘l vile gregge cristiano.
 
 

Mario Famularo