Zingonia Zingone

Bozza automatica 19
 
 
Il mio cantico
 
Amami di quell’amore che ti ama,
non del mio così imperfetto,
di quella luce che fora i tuoi occhi
e raccoglie le fiamme
nel tremore di un sorriso.
Amami
senza che io me ne accorga
con l’insistenza del battito
                   cresci
a sostegno della mia linfa
come radice terra acqua, e splendi
sulle mie foglie di titubanza
terso come ogni respiro.
Non badare alle mie sciocchezze,
raccogli dal giorno
questa manciata di argilla
accendila
di quell’amore che ti ama,
plasmaci un passerotto
e lascialo volare
intorno ai tuoi pensieri
quando la solitudine si affaccia, minacciando il buio
con i suoi misteri,
mi poserò
sul tuo comodino
e starò lì, buona, a vegliare
come fanno le mamme sui loro bambini
anche loro, sai,
amano di quell’amore che le anima,
non del mio così imperfetto,
e volerò tra i sogni,
                   nel becco
il cielo del tuo risveglio.