Un’arancia sul tavolo – Alessandro Rossini

Un'arancia sul tavolo - Alessandro Rossini

 
 
Spider azzurra
 
La spider azzurra
Diluisce passioni
Nel giallo
Di flute e candele
La tua collana di perle
Nei castelli di luci
Incendia i tuoi occhi
I gigli freschi
Incorniciano la scena
La cena e le fragole
La notte ancora lunga
La spider azzurra
Che ci aspetta.
 
 
 
 
 
 
Risvegli
 
I cinguettii all’alba
Sono twitter indifferenziati
Voci lontane
Fanciullini del sonno
Ed elfi dei sogni
Triturati dal giorno
Che non ha nulla da dire.
 
 
 
 
 
 
L’attrice e l’aviatore
 
Fuori dal tempo
Statuarie figure
Sui tappeti rossi
O nelle piscine
Delle ville
Di Beverly Hills
Non male dice lei
Con il suo turbante turchese
Nulla dice lui
Tenebroso
Come sempre.
 
 
 
 
 
 
La travestita
 
È una maga altezzosa
Un’arancia sul tavolo
Della mattina vuota
Un grido di gabbiani
Sul mare.
 
 
 
 
 
 
L’amico
 
L’amico
Ti aspetta nel bar
Non fa niente
Guarda
Sa di tutto
Di amori e disgrazie
Nei giorni di festa
È sempre li
Senza famiglia
O con una madre
Dove va solo a pranzo
L’amico
Se ti perdi
Continua ad aspettarti
Fedele
Se si perde lui
Tu sei perso.
 
 
 
 
 
 
Qualcosa di bello (week)
 
Basta il sole
Che bacia
Il giardino di casa
Con i tuoi nonni
La tua vita nel fiore
Dei vent’anni
E dei mille
Futili impegni
E la musica
Gli oggetti
I vestiti
Le vacanze
Che sogni
Gli amori
Che non hai ancora
Toccato se non nella mente
Tutto
In un week.
 
 

Inediti di Alessandro Rossini

 
 

In questi inediti Alessandro Rossini, autore faentino, fotografa alcune delle sue più care passioni in un versificare fluido, stilisticamente non particolarmente ricercato sebbene attento ad alcuni legami di parole. Non sfuggono infatti le allitterazioni (La spider azzurra / Diluisce passioni / Nel giallo / Di flute e candele / La tua collana di perle) e assonanze (Con il suo turbante turchese / Nulla dice lui / Tenebroso / Come sempre) mirate a legare versi spesso non vicinissimi.

Ciò che piace della poesia di Rossini è la pulita chiarezza del dettato. Versi come È una maga altezzosa / Un’arancia sul tavolo / Della mattina vuota / Un grido di gabbiani / Sul mare hanno la trasparente capacità di creare immagini semplici e legarle per una chiusa che, spesso, gode di un tono quasi definitivo ma senza drammaticità.

Leggiamo infatti: I gigli freschi / Incorniciano la scena / La cena e le fragole / La notte ancora lunga / La spider azzurra / Che ci aspetta […] Voci lontane / Fanciullini del sonno / Ed elfi dei sogni / Triturati dal giorno / Che non ha nulla da dire […] Non male dice lei / Con il suo turbante turchese / Nulla dice lui / Tenebroso / Come sempre […] L’amico / Se ti perdi / Continua ad aspettarti / Fedele / Se si perde lui / Tu sei perso […] Che sogni / Gli amori / Che non hai ancora / Toccato se non nella mente / Tutto / In un week. Chiuse piane che sfiorano la sentenza.

Ma senza poeticità ostentata, senza liricità sovrastrutturata in una falsa sacralità dell’ispirazione. Alessandro Rossini accarezza la parola con delicatezza, gestendo in maniera istintiva e pulita una versificazione arricchita di figure retoriche di suono. Senza sovrabbondanza di immagini, senza colpi di scena. Ma con la pacata serenità di un dire di cose care.

Nel bene e nel male. Perché Alessandro Rossini spesso tange la perdita, la futilità. I cinguettii all’alba non hanno nulla da dire. L’amico, nonostante sia sempre presente per te, se si perde lui tu sei perso. Ma anche Basta il sole / Che bacia / Il giardino di casa per godere delle piccole cose che rendono al vita vita, e l’uomo uomo. E, forse, la poesia poesia.

Perchè in quell’amico che Ti aspetta nel bar / Non fa niente / Guarda / Sa di tutto / Di amori e disgrazie / Nei giorni di festa / È sempre li possiamo in fondo intravedere sia la vita, sia l’uomo, sia la poesia stessa.

Alessandro Canzian