Speciale Territori di Poesia: Marta Leonor González (Nicaragua) – ita/espa

Marta Leonor González (Nicaragua) - ita/espa
 
 

Inizia oggi uno speciale sull’evento Territori di Poesia mandato in onda in occasione della Giornata Mondiale di Poesia organizzato da 400 Elefantes, con il supporto di EntreTemas e la partecipazione di poeti internazionali di lingua spagnola.

 
 
 
 
Los espejos que fui
 
Me reconozco en los espejos que fui
como esas barcas mecidas por rocas,
vigiladas por un faro que anuncia fogatas,
canción apenas escuchada, aprendida en lugares antiguos.
 
A los días les debo vigor
en los colores irrepetibles de los verdes que no veré
en la mano que me abraza y luego es ceniza.
 
No soy ese límite de horizontes que antes buscaba
adiós de eterna belleza,
ecuación que indique la trayectoria de una almeja,
tragaluz de infinitas definiciones, turbado rostro de mujer
herido por la cólera, solera de otros.
 
Del jardín secreto de las flores no sé sus colores
que sé de mi cuerpo cuando la tierra lo devorará
de los amigos que después de mi entierro brindarán por la vida
o copulen a una quinceañera en un motel de sábanas sucias.
 
No soy esa suma de posibilidades, el pozo donde descansa la furia,
el puño en el rostro de mi hermana o descalzada mujer por la locura.
En este espejo soy los cazadores de tesoros,
la madre, el padre, la hija, todos: luz y caverna.
 
 
 
 
 
 
Gli specchi che fui
 
Mi riconosco negli specchi che fui
come quelle barche scosse dagli scogli,
custodite da un faro che annuncia falò,
canzone appena sentita, appresa nei luoghi antichi.
 
Ai giorni devo vigore
nei colori irripetibili dei verdi che non vedrò
nella mano che mi abbraccia e in seguito è cenere.
 
Non sono quel limite di orizzonti che cercavo prima
addio alla bellezza eterna,
equazione che denota la traiettoria di una vongola,
lucernario di infinite definizioni, viso sconvolto di donna
ferito dalla rabbia, tradizione di altri.
 
Del giardino segreto dei fiori non conosco i colori
Cosa so del mio corpo quando lo divorerà la terra?
degli amici che dopo la mia sepoltura faranno un brindisi alla vita
o s’accoppieranno una quindicenne in un motel dalle lenzuola sporche.
 
Non sono quella somma di possibilità, il pozzo dove giace la furia,
il pugno in faccia a mia sorella o donna scalza per follia.
In questo specchio sono i cacciatori di tesori,
madre, padre, figlia, tutto: luce e caverna.
 
 
Traduzione di Rocio Bolanos
 
 
 
 

L’EVENTO