Speciale in diretta da I fumi della fornace – prima giornata

La Redazione di Laboratori Poesia, per la cura di Patrizia Baglione, propone per tutte le giornate de I Fumi della Fornace (QUI) un reportage degli eventi e delle attività svolte nella giornata secondo un format caro e consolidato per la Redazione, che già si è occupata di PoesiaEuropa e più volte di Pordenonelegge (ambedue per la cura di Elisa Longo).

 

Per il sesto anno, “I fumi della fornace” dedicano la Festa delle poesia al tema della “conversione”. Valle Cascia, paese di 400 abitanti sorto accanto alla grande Fornace Smorlesi, che ha dato mattoni per tutta Italia e, alla sua chiusura dopo un secolo, ha lasciato, insieme a un gigantesco relitto di amianto e abbandono, anche una diceria oramai nota: quella che i fumi della fornace fossero la causa dell’omosessualità e dell’ eccentricità artistica delle nuove generazioni di abitanti. Una specie storta diventata, proprio per via di questa diceria, una festa di potente rivendicazione e conversione della catastrofe.

La prima giornata si è aperta con un laboratorio di Massimo Ferrante “C’è una novella che ti voglio raccontare”. All’interno del “Cerchio” (spazio dedicato a diverse attività) tutti i partecipanti hanno intonano musiche e testi di canti sociali del meridione.

Dopo la pausa pranzo con Esther Fantuzzi è stato svolto il laboratorio di ”Cinema in pellicola” con tecniche di laboratorio espanso. Smalti, forbici e oggetti appuntiti, per poter manipolare le pellicole e sviluppare una nuova dimensione.

A seguire, la presentazione della rassegna “Incolta” a cura di Diana Caponi e Giulia Pigliapoco in collaborazione con Michele Anelli-Monti e Margherita Fiorini. Arte, archeologia e pensiero comunitario con gli artisti: Marzia Migliora, Daniele Pilla, Gaetano Palermo & Michele Petrosino, Margherita Morgantin, Esther Fantuzzi, Gloria Dorliguzzo, Impero della Luce.

Prima del rito teatrale, Giorgiomaria Cornelio affronta con Maria Grazia Calandrone, Laura Pugno e Rosario Lo Russo il tema della conversione, soffermandosi sull’utilità sociale della scrittura (Calandrone), della poesia come metamorfosi (Laura Pugno) e sovversione del linguaggio (Lo Russo). A chiudere l’incontro, un intervento di Giuditta Chiaraluce.

Subito dopo è stato il momento
de “L’ufficio delle tenebre”, preceduto dalla processione che, di anno in anno, apre il rito teatrale. Per questa sesta edizione è stata messa in scena, dalla regia di Giorgiomaria Cornelio e Danilo Maglio, “Adesso vattene, fratello mio”. Sequenze dirompenti con intermezzi di voci e suoni.

La serata si è poi conclusa con ”Canzuni” di Massimo Ferrante: melodie antiche e popolari, canti di lavoro, ninnananne e serenate. Con letture inaugurali di Maria Grazia Calandrone, Laura Pugno e Rosaria Lo Russo. E il ‘dopofesta’ con il live set di Impero della Luce e Mata.

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Tutti i giorni della Festa è possibile visitare, all’interno della casetta ecologica, la mostra dedicata alle Opere Poetiche di Giovanni
Prosperi: Giuochi infantili moderni e contemporanei”. A cura di Andrea Balietti, Gloria Falasco, Iwryn Carpineti Prosperi.

Patrizia Baglione