La ricerca di Paolo Fabrizio Iacuzzi precede e correda la sua analisi in uscita nel nuovo numero di “Laboratori critici”, in occasione dei settant’anni dalla morte di Dylan Thomas, con la ripubblicazione delle undici traduzioni da Dylan Thomas incluse in Poesie. Traduzione e note di Ariodante Marianni, pubblicato nel 1970 da Einaudi (pp. 199-216), con l’aggiunta dell’inedita Ad altri che a te. Per la prima volta queste traduzioni vengono riproposte in rivista grazie alla sollecitudine di Matteo Bianchi che, insieme alla recente curatela thomasiana di Tommaso Di Dio (Visione e preghiera, Giometti&Antonello, 2024) e alla perizia dello stesso Iacuzzi, presenterà la tavola rotonda Berti e Bigongiari: l’attenzione dei poeti per Dylan Thomas durante la terza serata di Elba Book Festival, giovedì 18 luglio, alle 18:30, nella piazza di Rio nell’Elba.
La Redazione
Piero Bigongiari aveva cominciato a tradurre Dylan Thomas alla fine di gennaio del 1947, come confessa in una lettera a Giacinto Spagnoletti del 25 gennaio: «Sai che cosa sto facendo io? Traduco Dylan Thomas, e altri inglesi» (Pirozzi, p. 71). Come si apprende in un’altra lettera del 23 giugno 1952, Bigongiari avrebbe inizialmente avuto il progetto di farne un quaderno di traduzioni autonome, magari aggiungendone delle altre raccogliendole in un libro: «Per Thomas, io sarei disposto, ma Guanda (è la mia ingenuità) ha i diritti d’autore. Forse sarebbe bene tradurre qualcosa senza l’idea di quaderno. Ma vedremo. Comunque alcune cose io le ho già, tradotte» (Pirozzi, p. 85). Da Guanda poi uscì, nel novembre 1953 e nei Quaderni della Fenice, dopo la morte di Thomas, l’antologia Poesie. Traduzione, introduzione e note di Roberto Sanesi nel volume Poesie, dove cita, fra le altre di Bigongiari, anche le traduzioni nell’antologia Poesia straniera del Novecento, a cura di Attilio Bertolucci, Garzanti, Milano 1958, citato anche nella Nota a Dylan Thomas.
Bigongiari non tradusse Thomas direttamente dalla lingua inglese, che non conosceva: si avvalse piuttosto dell’aiuto di traduzioni per così dire di “servizio”, rielaborate poi, in varie stesure ms e ds. Nell’Archivio Piero Bigongiari della Biblioteca San Giorgio, in un cartolario denominato dal poeta “Manoscritti del Dopoguerra” (da ora in in sigla BSG) e nell’Archivio Piero Bigongiari conservato da Andrea Kerbaker, in un cartolario denominato dal poeta “Manoscritti della Guerra e del Dopoguerra” (da ora in sigla AAK) vengono conservate alcune di queste traduzioni anonime di servizio, insieme a varie stesure delle traduzioni di Bigongiari, manoscritte (ms) e dattiloscritte (ds) con cancellature e riscritture. (AAK) contiene stesure più definitive rispetto a (BSG), per cui ho scelto di riprodurre alcuni dei seguenti materiali da questo archivio. Il portfolio dei documenti comprende:
(Fig. 1) L’Autoritratto di Dylan Thomas pubblicato su “L’Approdo letterario” (n. 8 del settembre-ottobre 1953), alla fine del saggio In vita e in morte di Dylan Thomas. L’originale purtroppo è andato perduto.
(Fig. 2) La prima pagina ds e ms della traduzione di Poesia in ottobre: è la seconda delle due stesure ds e ms (entrambe in AAK), precedente alla stesura definitiva a stampa, mentre la prima stesura ms (in BSG) è riprodotta in Voci in un labirinto (p. 150). Sarebbe interessante un’analisi dettagliata delle varianti nelle varie stesure, ma questo esula da questa Notizia.
(Fig. 3) Il ds con correzioni ms della traduzione inedita di To Others than You (scritta nel maggio 1939, poi in Death and Entrances) con il titolo Ad altri che a te (seconda stesura stesura fra due presenti in AAK, mentre la prima è ms in BSG). L’ho trascritta anche in pulito, scegliendo al v. 4 la variante ms al margine destro, malgrado Bigongiari fosse ancora indeciso fra le due. A questa stesura sarebbe sicuramente seguita un’ultima, se il poeta fosse stato soddisfatto del risultato.
(Fig. 4) Il foglio ms (da AAK) della traduzione della poesia eponima del libro Death and Entrances, che è documentata solo nella prima stesura.
(Fig. 5) Alcune pagine ms (da AAK) molto significative per il laboratorio di Bigongiari intorno a Dylan Thomas: contengono note e appunti di Bigongiari per la stesura dell’articolo Ritratto di Dylan Thomas (apparso per la prima volta in “Il Nuovo Corriere”, Firenze, 5 giugno 1948, p. 3), poi ripreso nel commento a Liriche di Dylan Thomas (in “La Fiera Letteraria”, 17 ottobre 1948, come indica anche Bigongiari nella nota in Il vento d’ottobre. Come si vede, il Ritratto di Dylan Thomas nella sua prima stesura ms comprendeva anche la traduzione dell’ultima “clessidra” di Visione e preghiera, che non fu pubblicata in “Il Nuovo Corriere” ma solo (insieme alle altre) in “La Fiera Letteraria”. Oltre alla bibliografia dei libri di Thomas in inglese, Bigongiari segnala fra altre cose le traduzioni del giovane Raffaele La Capria nell’articolo Bibbia e Freud in Dylan Thomas, pubblicato sulla rivista “Sud”, a. II, n. 2-6, luglio-settembre 1947.
(Fig. 6) La copertina del libro 18 Poems by Dylan Thomas (seconda edizione, The Fortune Press, London 1947) con la dedica (trascritta dal venditore, perché il libro si trova in vendita su un sito di e-commerce): «Con affetto Toni[?] Londra – 14 gen 47 and affectionately from Dylan Thomas to Piero Bigongiari – Florence, July, 1947». Il libro (seconda edizione, la prima stampata in 250 copie era del dicembre 1934) era sicuramente nella biblioteca di Piero Bigongiari ma è andato poi disperso. Posso affermare con certezza che il “Toni” è Antony Sutton, che aveva acquistato, dedicato e inviato il libro a Bigongiari, che si fece fare poi la dedica da Thomas quando era a Firenze. Infatti, nell’Archivio Piero Bigongiari (Sezione “Corrispondenti”, BSG) sono presenti molte lettere del giovane Sutton a Bigongiari, che era suo amico: le più significative sono, in particolare, quelle del 13 e del 28 gennaio 1947, nelle quali Antony risponde ad alcuni dubbi di Piero sul significato di alcune parole inglesi, specie in Poesia in ottobre, segnalando anche che non era riuscito a trovare l’edizione di Death and Entrances (London, J.M. Dente & Sons Ltd, 1946) per inviarla a Bigongiari, mentre a proposito del Thomas rivela nella prima delle due: «Si dice che D. T. è una persona non molto facile ad arrivare, un po’ orgoglioso e gran bevitore». Vista la vicinanza delle due date, probabilmente la prima delle due lettere era stata spedita insieme al libro.
Paolo Fabrizio Iacuzzi
Leggi anche:
- Elba Book Festival, l’incontro tra Dylan Thomas e Luigi Berti di Luca Vaglio su Gli Stati Generali
- Speciale Dylan Thomas: Poesie inedite (a cura di Emiliano Sciuba) di Alessandro Canzian su Laboratori Poesia
- Speciale Dylan Thomas: Visione e preghiera (a cura di Tommaso Di Dio) di Andrea Carloni su Laboratori Poesia
- Dieci anni di Elba Book Festival, un’intervista di Claudia Mirrione al direttore artistico Marco Belli, su Nazione Indiana
- Il programma della decima edizione di Elba Book Festival