In occasione del Bloomsday – oggi 16 giugno – la redazione di Laboratori Poesia è orgogliosa di presentare un diverso e particolare James Joyce. Poeta, è stato oggetto di studio da parte del nostro redattore Andrea Carloni che, a breve, uscirà in volume nella Nuova Collana Scilla di Samuele Editore.
Il testo presentato fa parte dei POMES PENYEACH (POeMI DA UN PENNY), scritti nell’arco di dodici anni (1912-1924) tra Dublino, Trieste, Zurigo e Parigi, pubblicati in rivista e infine raccolti in edizione nel 1927 (con la casa editrice Shakespeare and Company Parigi di Sylvia Beach, con cui era stato pubblicato anche Ulysses nel 1922).
Tutto è sciolto vive di un diretto quanto sottile riferimento all’Ulysses e a Bloom. Per ulteriori note si rimanda alla prima anteprima del libro uscita su Pordenoneleggepoesia il 9 maggio scorso (QUI) e alla nota dello stesso Carloni in calce alla traduzione.
La Redazione
Tutto è sciolto
A birdless heaven, seadusk, one lone star
Piercing the west,
As thou, fond heart, love’s time, so faint, so far,
Rememberest.
The clear young eyes’ soft look, the candid brow,
The fragrant hair,
Falling as through the silence falleth now
Dusk of the air.
Why then, remembering those shy
Sweet lures, repine
When the dear love she yielded with a sigh
Was all but thine?
Trieste 1914
Tutto è sciolto
Un cielo senza uccelli, marimbrunire, astro abbandonato
Che trafigge l’occidente,
Come per te, il tempo dell’amore, così debole e lontano, cuore appassionato,
È ricordo presente.
Lo sguardo tenero di giovani occhi chiari, la candida fronte,
La chioma profumata,
Cadendo come attraverso il silenzio adesso cadente
L’aria tramontata.
Perché dunque, ricordando quegli schivi
Dolci richiami, ti struggi se
Il caro amore cui lei cedeva i sospiri
Tutto era ma non per te?
Trieste 1914
Il titolo in italiano della poesia è quello di un’aria per tenore dal secondo atto de La Sonnambula di Vincenzo Bellini, in cui il lamento del protagonista Elvino è rivolto alla futura sposa Amina accusandola di tradimento. L’aria viene citata più volte anche in Ulisse, soprattutto nell’undicesimo episodio Sirene, quello più musicale di tutto romanzo:
Most beautiful tenor air ever written, Richie said: Sonnambula.[…]
—Which air is that? asked Leopold Bloom.
—All is lost now.[…]
Yes: all is lost.
—A beautiful air, said Bloom lost Leopold. I know it well.
(La più bella aria per tenore mai scritta, disse Richie: Sonnambula.[…]
—Quale aria è? Chiese Leopold Bloom.
—Tutto è sciolto.[…]
Sì: tutto è sciolto.
—Un’aria bellissima, disse Bloom sciolto Leopold. La conosco bene.)
Nel brano citato il protagonista Leopold Bloom si intrattiene nel bar dell’Ormond Hotel di Dublino assieme all’amico Richie Goulding che fischietta il motivo dell’aria; fra gli avventori del bar si trova anche Blazes Boylan, impresario nonché amante di Molly, cantante lirica e moglie di Bloom, che proprio con lui lo tradirà di lì a poco quello stesso pomeriggio. Dunque oltre al rilevante argomento musicale (ricordiamo che Joyce da giovane aveva iniziato a studiare musica e canto per intraprendere la carriera di tenore), ricorrono quelli della gelosia e del tradimento, sempre presenti in tutti i testi di Joyce.
In questa poesia il tema dell’aria viene probabilmente ricondotto al fallimento di quell’amore triestino ormai concluso, cui l’autore aveva già dedicato la poesia Un Fiore Donato a Mia Figlia. Mentre nei suoi appunti del 1916 dove interpretava i sogni della compagna Nora, riportati nella biografia di Ellmann, Joyce associava il titolo dell’aria a un altro suo episodio di gelosia:
Prezioso piange […] l’ho superato per la strada […] il motivo di “Tutto è sciolto” ritorna in primo piano […] una segreta delusione perché per lei finora non è possibile unire l’amicizia di due uomini attraverso il dono di sé stessa in modo diverso ad entrambi perché che sembrava possibile nel primo caso è quasi impossibile nel secondo caso.
Roberto Prezioso, co-direttore del “Piccolo”, allievo e amico triestino di Joyce, intorno al 1913 aveva tentato di corteggiare Nora, forse anche ambiguamente tollerato se non incoraggiato da Joyce stesso, il quale infine poi lo rimbrottò severamente distogliendolo dalle sue mire. Il neologismo composito “seadusk” (“marimbrunire”) proposto nel primo verso era già stato utilizzato nel V capitolo del Ritratto dell’Artista da Giovane, sempre in contesti marini:
[…] swallows flying through the seadusk over the flowing waters.
([…] rondini che volano nel marimbrunire sopra le acque correnti.)
La poesia fu pubblicata nel maggio 1917 sulla rivista Poetry.
Andrea Carloni
In copertina Portrait of Irish author James Joyce (1882 – 1941) wearing a hat, pince-nez eyeglasses, a jacket and a bow tie, Zurich, Switzerland (circa 1917, Photo by Hulton Archive/Getty Images)