Roberto Epis (Italia, 1991) – ita/espa/eng

NO
 
deragliano
i neri treni dei miei peli
salta per aria la banca centrale
c’è un’eclissi totale e mi tocca strizzare
forte gli occhi per vederci qualcosa
un fremito scuote il regno animale
precipitano i poster sui pavimenti
interrompono le trasmissioni
 
quando tu pronunci secca
come colpi di frusta
i tuoi elettrici
 
N
O
 
 
 
 
NO
 
descarrilan
los negros trenes de mis pelos
estalla el banco central
hay un eclipse total y me toca entrecerrar
los ojos para ver algo
un temblor sacude el reino animal
precipitan al suelo los carteles
interrumpen las transmisiones
cuando pronuncias
cual golpes de látigo
tus eléctricos
 
N
O
 
 
 
 
NO
 
derail
the black trains of my hairs
the central bank explodes
there’s a total eclipse and I have to squint
my eyes to see something
a tremor shakes the animal kingdom
the billboards crash to the ground
the transmissions are interrupted
 
when you pronounce
like the crack of a whip
your electric
 
N
O
 
 
 
 
 
 
Alba
 
pugnalata alle spalle
disperatamente la notte fugge
lasciandosi dietro il rossoblu
del suo dolore
 
non s’illuda il sole
che il proprio regno duri in eterno
e l’uomo che anticipa l’alba
crede forse di allungarsi la vita?
 
 
 
 
Alba
 
apuñalada por la espalda
la noche huye desesperada
dejándose atrás el rojo-azul
de su dolor
que no se engañe el sol
que su reinado dura para siempre
y el hombre que anticipa el alba
¿piensa acaso que prolunga su vida?
 
 
 
 
Alba
 
stabbed from behind
the night flees desperately
leaving behind the reddishblu
of its pain
 
let not the sun delude itself
that its reign will last forever
and the man who anticipates the dawn
does he perhaps believe he can extend his life?
 
 

Una voce fresca, varia e frammentata sia dal punto di vista stilistico che tematico. La poetica di Roberto Epis è diretta e cruda, oscillando tra la spinta verso una ribellione e un senso quasi nichilista o di profonda disillusione verso l’ordine e l’indottrinamento sociale. Attraverso un verso libero e un ritmo strategicamente irregolare, che spezza il flusso formale, l’autore parla di morte, sessualità, di corpo sotto diversi filtri, di lotte anarchiche e del bisogno di dissidenza. La sua scrittura è in grado di farsi portavoce dello sfinimento esistenziale esprimendosi in versi che denunciano l’oppressione, il malessere generale, la violenza e la disgregazione a livello fisico, emotivo, mentale e sociale. Il suo linguaggio contemporaneo, quotidiano e quasi colloquiale unito a temi politici e di natura filosofica rende la sua poesia uno strumento per esplorare le contraddizioni della vita. Roberto dialoga con autori postmodernisti e richiama anche la Beat Generation. Abbraccia il caos e presenta testi che fungono da manifesto per una generazione che trova risonanza nel sentirsi scartata e alienata dalle dinamiche del potere. Inoltre riflette sul mondo del lavoro, sull’incertezza di vivere, sul conflitto come simbolo delle figure marginali, dimostrando capacità tanto di parlare ai lettori afferrati quanto a chi si affaccia per la prima volta alla poesia per cercare di comprendere il mondo.

Rocío Bolaños