foto di Maria Moratti
A cura di Elisa Longo
La presentazione del libro di Mario Santagostini “Il libro della lettera arrivata, e mai partita” edito da Garzanti è stata particolarmente partecipata e sentita. Santagostini con le sue poesie ci porta nel mondo delle possibilità, passate e future. La narrazione si apre e si sposta d’asse. Vogliamo partire da una frase che Santagostini ci ha detto subito dopo l’evento.
Spesso vale il paradosso di Schleiermacher, il fondatore dell’ermeneutica, il quale sosteneva che il lettore è meglio dell’autore nella comprensione di un testo.
Seguendo questa suggestione vogliamo ora portavi una domanda che un lettore ha rivolto a Mario Santagostini durante la presentazione.
Secondo lei la poesia è più distante dalla prosa letteraria o della filosofia? Mi viene in mente che dei filosofi dicevano che Holderlin ne capiva più della realtà di loro stessi.
Se un filosofo vero, non una persona che ha studiato filosofia e basta, si mette a scrivere poesie di solito è un disastro. Holderlin ha scritto delle poesie, ma Idilii di Messina di Nice non mi sembra un testo entusiasmante. Non so se sia di più l’aspetto narrativo o filosofico, definiamolo argomentativo. Secondo me si tratta di linguaggio che rientra sia nell’aspetto narrativo che in quello argomentativo. Non me la sento di incasellare. Non so se sono mondi così diversi. Quando leggo certe pagine di Guerra e Pace ad esempio nella scena delle due palle da biliardo che procedono, ecco che vedo la metafora di una guerra che finirà con la sconfitta di Napoleone. La scena è di un’astrazione assoluta, però è un romanzo. Io sarei sempre attento a distinguere i momenti. C’è pensiero dappertutto, ma c’è anche poco pensiero dappertutto.
Mario Santagostini è nato a Milano, dove ha sempre vissuto, nel 1951. Ha pubblicato, tra l’altro, Uscire di Città (Ghisoni, 1972, Stampa, 2012) Come rosata linea (Società di poesia, 1981) L’Olimpiade del ’40 (Mondadori, 1994), Nuove Poesie (NEM, 1998), L’idea del bene (Guanda, 2001), Versi del malanimo (Mondadori 2007), A. (Lietocolle, 2010), Felicità senza soggetto (Mondadori, 2014), Kafka in Palestina, nel 1931 (Stampa 2009, 2016), Il libro della lettera arrivata, e mai partita (Garzanti, 2022) Ha scritto il saggio il Manuale del poeta (Oscar Mondadori). Ha tradotto dal latino e dal tedesco. Ha collaborato alle pagine letterarie di vari quotidiani.