Ora per esempio sto pulendo gli occhiali – Diego Baldassarre

Bozza automatica 2418

 
 
Tregua
 
Qualcosa che somigli a una tregua
nel discorso:
parole episodiche
allusioni
 
(La primavera prematura che disegna
gemme nel mese di gennaio
o la luna gigante
che illumina nostalgie crepuscolari)
 
Nessuno segue più i titoli di coda
nei film:
solo noi in sala
quando accendono le luci
 
(Sotto i lampioni evaporano parole
Una luce disadorna rischiara
a tratti
le labbra: baciarti forse avrebbe senso)
 
Parliamo pensando ad altro
 
 
 
 
 
 
Piazza
 
È possibile che l’asfalto nasconda
tra le crepe
qualche segreto
 
(I passi di un cane
il suono dei tacchi della padrona
la moneta sfuggita dalla tasca
bucata)
 
Per caso svoltando l’angolo
lampioni
illuminano l’incantesimo urbano
di una piazza:
 
lo sbadiglio trascinato a lungo
per una notte di nebbia
a Milano
 
 
 
 
 
 
Gioco
 
Si litiga al gioco
per gioco
Quando vinci sorrido
e impari la vita se perdi
 
Il gesto della carezza è
grande e raro
Si ha paura di avere palmi
poco curati
 
Ma ora chiudi gli occhi
e riposa
come fanno le falene:
ad ali aperte
 
 
 
 
 
 
Gesti da poeta
 
Accade per distrazione: a volte sono
gocce sonore ai vetri
talvolta fiocchi leggeri nel vento
 
Tra pioggia e neve passa il confine
su cui poggia la casa contadina:
 
poesie d’amore sviluppano fiamme nella stufa
(non trovo immagini all’altezza dei tuoi sorrisi)
 
“Non ridere sono un uomo sensibile
se ti dico che ho freddo è perché invecchio”
 
Colleziono ore rannicchiato nella pelle
e compio gesti da poeta mentre dormi
Ora per esempio sto pulendo gli occhiali
 
 
 
 

Diego Baldassarre, in questi inediti, consegna una visione del mondo fintamente svagata, leggera, a causa di un versificare sempre pacato, essenziale (dove la punteggiatura è praticamente inesistente anche se bisogna fare uno sforzo d’attenzione per accorgersene), eppure profondamente verticale.

A ben leggere quei Qualcosa che somigli a una tregua / nel discorso […] È possibile che l’asfalto nasconda / tra le crepe / qualche segreto […] Quando vinci sorrido / e impari la vita se perdi […] Accade per distrazione: a volte sono / gocce sonore ai vetri / talvolta fiocchi leggeri nel vento appaiono come cinematografici preludi a un qualcosa di pregno di pathos, di sottointesi nell’apparente linearità di un dettato chiaro.

Il gesto della carezza è / grande e raro // Si ha paura di avere palmi / poco curati comincia a dire non un fatto, laddove in effetti di azioni e fatti ce ne sono veramente pochi, ma una narrazione del dietro le quinte che avviene a fronte del fatto, del quadro disegnato.

Poesie d’amore sviluppano fiamme nella stufa / (non trovo immagini all’altezza dei tuoi sorrisi) // “Non ridere sono un uomo sensibile / se ti dico che ho freddo è perché invecchio” esprime in pochi tratti il mondo interno prodotto dal mondo esterno, dove l’esterno passa in secondo piano non perché sia meno importante, ma perché tradotto e interpretato dal suo riverbero interno.

Il pericolo di tale azione è però ben chiaro a Baldassarre, autore di non poco pregio, il quale conclude non di rado i testi con una sferzata quasi ironica, un spostare l’attenzione ad altro quasi ad alleggerire peso e pericoli di un’introspezione inevitabile.

Parliamo pensando ad altro fa seguito a un intensissimo baciarti forse avrebbe senso, allo stesso modo lo sbadiglio trascinato a lungo / per una notte di nebbia / a Milano conclude l’ipotesi iniziale (È possibile che l’asfalto nasconda / tra le crepe / qualche segreto), oppure quel Ora per esempio sto pulendo gli occhiali fa seguito e sdrammatizza la consapevolezza di essere poeta (Colleziono ore rannicchiato nella pelle / e compio gesti da poeta mentre dormi).

Ma cos’è l’essere poeta? In questo Baldassarre trova la sua miglior coniugazione: poesie d’amore sviluppano fiamme nella stufa / (non trovo immagini all’altezza dei tuoi sorrisi), quasi a dire che la vera poesia è l’immagine non trovata, e che il poeta è tale quando aspira all’indicibile, all’inafferrabile pienamente.

Tanto più che il miglior gesto da poeta risulta alla fine essere Ora per esempio sto pulendo gli occhiali.

 

Alessandro Canzian