Lo stilnovismo. A cura di Sonia Caporossi

Lo stilnovismo. A cura di Sonia Caporossi

 
 

Ci sono anche Lapo Gianni, Gianni Alfani, Dino Frescobaldi, Cino da Pistoia, con una breve storia della metrica stilnovista. Ma i più importanti sono Guinizzelli, Cavalcanti, Dante. In particolare Dante ha la lingua più polita, facitore com’è della Divina Commedia. E Guinizzelli e Cavalcanti sono pieni di brio dovuto all’Amore.

Sonia Caporossi in La gentilezza dell’angelo (Marco Saya Editore), libro recente, svolge e segue da vicino tutti i poeti menzionati.

Come ben sottolinea Sonia Caporossi, la gentilezza e l’elevazione spirituale sono propri dell’Amore personificato, trasfigurato metafisicamente soprattutto in Dante: “il nome della donna amata da Dante è il più ‘parlante’ della storia della letteratura mondiale”. La Donna ha un ruolo beatificante con il sentimento che suscita nel poeta: “un teofanico ed epifanico ‘fieri’ “.

Sonia Caporossi ha una biocritica sterminata. Quel che a noi importa è che dirige Per Saya “La costante di Fidia”, la collana di classici italiani e stranieri. E se conta il Nostro pensiero, ha ben fatto a immergersi nello Stilnovismo.

Pierangela Rossi

 
 
 
 
Guido Guinizzelli
 
 
Al cor gentile reimpara sempre amore
come l’ausello in selva a la verdura;
né fe’ amor anti che gentile core,
né gentil core anti ch’amor, natura:
ch’adesso con ‘fu ‘l sole,
sì tosto lo splendore fu lucente,
né fu davanti ‘l sole;
e prende amore in gentilezza loco
così propïamente
come calore in clarità di foco.
 
Foco d’amore in gentil core s’apprende
Come vertute in petra prezïosa,
che da la stella valor no i discende
anti che ‘l solla faccia gentil cosa;
poi che n’ha tratto fòre
per sua forza lo sol ciò che li è vile,
stella li dà valore:
così lo cor ch’è fatto da natura
asletto, pur, gentile,
donna a guisa di stella lo ‘nnamora.
 
Amor per tal ragion sta ‘n cor gentile
per qual lo foco in cima del doplero:
splendeli al su’ diletto, clar, sottile;
no li stari’ altra guisa tant’è fero.
Così parva natura
recontra amor come fa l’aigua il foco
caldo, per la freddura.
Amor in gentil cor prende rivera
Per suo consimel loco
Com’adamàs del ferro in la minera. (…)
 
 
 
  
 
Guido Cavalcanti
 
 
Biltà di donna e di saccente core
e cavalieri armati che sien genti;
cantar d’augelli e ragionar d’amore;
adorni legni ‘n mar forte correnti;
 
aria serena quand’apar l’albore
e bianca neve scender senza venti;
rivera d’acqua e prato d’ogni fiore;
oro, argento, azzurro ‘n ornamenti:
 
ciò passa la beltade e la valenza
de la mia donna e ‘l su’ gentil coraggio,
sì che rasembra vile a chi ciò guarda;
 
e tanto più d’ogn’altr’ ha conoscenza,
quanto lo ciel de la terra è maggio.
A simil di natura ben non tarda.
 
 
 
 
 
 
Dante
 
 
Dante ai fedeli d’amore
 
A ciascun’alma presa e gentil core
nel cui cospetto ven lo dir presente,
in ciò che mi rescrivan suo parvente,
salute in lor segnor, cioè Amore.
 
Già eran quasi che atterzate l’ore
del tempo che onne stella n’è lucente,
quando m’apparve Amor subitamente,
cui essenza membrar mi dà orrore.
 
Allegro mi sembrava Amor tenendo
meo core in mano, e ne le braccia avea
Madonna involta in un drappo dormendo.
 
Poi la svegliava, e d’esto core ardendo
Lei paventosa umilmente pascea:
appresso gir lo ne vedea piangendo.