L’endecasillabo è forse il verso più famoso della nostra produzione letteraria e metrica.
Si tratta di un verso il cui ultimo accento fisso cade sulla decima sillaba metrica, e che ha, inoltre:
– un accento fisso sulla 4° sillaba (in tal caso prende il nome di endecasillabo a minore)
e / o
– un accento fisso sulla 6° sillaba (in tal caso prende il nome di endecasillabo a majore).
“Cantami o Gianni le tue serenate.”
[Can/ta/mi_o/Giàn4°/ni/le/tue/se/re/nà10°/te](endecasillabo di 4°, a minore, piano)
“Gianni le serenate sue cantava.”
[Gian/ni/le/se/re/nà6°/te/sue/can/tà10°/va](endecasillabo di 6°, a majore, piano)
“Dopodiché Giovanni se ne andò.”
[Do/po/di/ché4°/Gio/vàn6°/ni/se/ne_an/dò10°](endecasillabo tronco, di 4° e 6°)
“E Gianni lo inseguì veloce e rapido”
[E/Gian/ni/lo_in/se/guì6°/ve/lo/ce_e/rà10°/pi/do](endecasillabo sdrucciolo, di 6°)
La libertà, sin dalla scelta del secondo accento fisso (di 4° o di 6°), si ripercuote sulla successiva scelta degli altri accenti secondari, che possono obbedire a innumerevoli scelte stilistiche.
Qui se ne prospetteranno solo alcune, ricordando che, se l’endecasillabo si farà accompagnare da settenari e quinari, gioverebbe al ritmo riproporre gli accenti di 6° o di 4° sede dei suddetti versi, o gli stessi accenti secondari.
Di seguito, ecco alcuni schemi accentuativi dell’endecasillabo:
4°, (7°), 10°
4°, 6°, 10°
4°, (8°), 10°
(2°), 4°, 6°, (8°), 10°
[cd. endecasillabo giambico]
(1°), 4°, (7°), 10°
[cd. endecasillabo dattilico]
(3°), 6°, 10°
[cd. endecasillabo anapestico]
Qualche esempio:
Odi già il vate d’in sulla collina?
Furor di popolo raccolse in rima,
articolandolo in splendidi inni,
morso stoccato nel nemico cuor.
Donami l’infinita tua visione,
dall’alto di quel monte a noi precluso,
d’onde miri il più vasto dei segreti
che nostra percezione inganna e muta:
là dal nostro egoismo, che fatale
nel vano sentimento della gloria
sempre acceca, trafiggimi di strali,
collacrimando alfin divino il bello.
Mario Famularo