Il binario – o bisillabo (versi con ritmo binario)

Verso elementare, usato più che altro nella poesia moderna, il binario è caratterizzato dall’avere un unico accento fisso sulla prima sillaba metrica del verso.

Quindi, per quanto si è detto, dei binari possono essere:

 
Ora.
/ra] (piano)


[Sì] (tronco)

Guardami.
[Guàr/da/mi] (sdrucciolo)
 

Per la sua naturale composizione piana in due sillabe, è considerato verso pari.

Per questo ben si sposa in strofe di quaternari, o di ottonari e quaternari, di cui rappresenta una ideale “frazione”: due binari piani corrispondono infatti a un quaternario piano, e quattro binari piani ad un ottonario piano (anche gli accenti, come si vedrà, corrispondono, cadendo in 1°, 3°, 5°, 7° posizione).

 
Guarda,   –   [binario piano] presto,   –   [binario piano] sono sveglio!   –   [quaternario piano] Non ricordo più il mio sogno.   –   [ottonario piano] Dimmi, –   [binario piano] cara,   –   [binario piano] quanto vale   –   [quaternario piano] quel che tu chiami bisogno?   –   [ottonario piano]  

Non sfuggirà al lettore più attento che gli stessi versi, diversamente disposti, potrebbero essere semplicemente quattro ottonari.

Ma è proprio questo che dimostra quanto detto sopra, ovvero che vi è una compatibilità ritmica che permette questo tipo di costruzione tra il binario e i suoi “simili”.

Non ha senso parlare di “doppio binario”, per l’appunto, perché sarebbe un quaternario.

 

Mario Famularo