Carmen Yànez

Carmen Yànez
 
 

Intimamente femminile e universale, per usare le parole di Giuseppe Conte, la poesia di Carmen Yànez intriga perché arriva al cuore delle cose in pochi elementi. Il suo è un caso di risveglio tardivo obbligato alla poesia. Prima ha avuto a che fare con la polizia politica di Pinochet. Nata nel 1952 a Santiago del Cile, nel ’75 è nell’inferno di Villa Grimaldi (la casa segreta della DINA). Scampata all’annientamento, rimane in clandestinità e neell’81 emigra in Svezia dove pubblica le poesie Nel 1997 si è trasferita in Spagna, nelle Asturie, dove partecipa anche a reading letterari. Con una biografia così a cosa serve la poesia? Serve a fa crescere “le piantine del futuro”. Carmen Yànez in Italia pubblica da Guanda. Le poesie sono tratte da “Abitata dalla memoria”(2001) dov’è di scena il passato, dalla casa dei genitori “dove ci si sente orfani” a “Sopravvissuta”.

Pierangela Rossi

 
 
 
 
Sopravvissuta
 
Un giunco alimentatosi di versi ed estati
non doveva fidarsi
dell’acidità vulnerabile dei cieli…
coperto, crudele, funesto
l’abbraccio armato delle piogge.
Questo ero
giunco silvestre infangato
all’epicentro della paura e dell’indolenza
con la sua semplice condizione di inquilino
senza spine.
Sfrontato
alla mercé dell’uragano
che strapperà alle radici la sua lucentezza
con i propri coltelli di vento vile.
 
 
 
 
 
 
Caccia di immagini
 
L’incendio del tuo calice traboccante
spiana
cerca nella radice di fare presa.
Sulla terra
specchi dell’anima convocano
le nubi che portano il peso.
Tanti mancati incontri,
tanti addii senza motivo
tante sentenze folli.
 
Nelle fonti
la vita sorge trasparente
pura
fiamma che fiammeggia innocente
sarà la forza del fulmine
che scatena il temporale.
 
 
 
 
 
 
Genova
 
Solo l’amore
Trattiene o si annida, scalda
Si siede o trova il posto.
Solo l’amore
Ascolta i silenzi,
I suoni cadenzati del preambolo.
Solo l’amore
Disfa i nodi
Alza il velame nella storia
Scioglie il cordame
Unisce pezzi, cancella l’assenza
Solo l’amore
Si eleva fino al perdono.