Anatomia dello sguardo – Zoé Valdés

Zoé Valdés, nata l’2 maggio 1959 a L’Avana, è scrittrice, cineasta e artista. La sua carriera letteraria abbraccia poesia, narrativa, sceneggiatura e produzione cinematografica, oltre a un impegno giornalistico durato più di 40 anni, focalizzato sulla difesa dei diritti umani a Cuba e nel mondo. Sostenitrice della libertà per Cuba e del cambiamento democratico sull’isola, Valdés enfatizza il coinvolgimento di tutte le generazioni di cubani, sia interni che in esilio, nella lotta contro il regime comunista. Esiliata in Francia nel 1995 per aver criticato i regimi dei Castro, ha continuato a esplorare il totalitarismo comunista non solo a Cuba ma anche in altre nazioni come Africa, Venezuela e Siria. Le sue opere sono tradotte in numerose lingue.

Tanto è stato detto della nostalgia ed è, in effetti, complicato raccontare una storia attraverso la poesia. Zoé esplora la trasformazione dell’enigma della necessità di preservare ciò che è prezioso e fragile. In questa antologia si aprono e chiudono strade e tutte quante tracciano i suoi argomenti principali ove parla d’amore, ma anche di perdita, di tempo, di spazio, di dolore. Un dolore che è una forma di amore da lontano e anche una riflessione sull’identità dalla memoria.

Questa raccolta, Anatomia dello sguardo (Edizioni Il Foglio) in traduzione di Giordano Lupi, narra anche avventure di momenti felici, rievocando la spensieratezza di allora e il valore dell’amicizia “Siamo qui tutte e due proprio come prima / Arrostendo al sole” […] “La differenza è che ora tu sai guidare l’eternità / Io ancora non sono arrivata a tanto“.

Zoé lavora con i versi liberi in modo diretto e nella sua scrittura usa anche il ritmo preciso per armonizzare gli opposti, dare spazio agli impulsi e consentire al lettore di percorrere diverse distanze per avere una conferma che vita e poesia, in acuni casi, sono lo stesso.

Nel descrive quella vita da dietro le sbarre dei condannati per aver espresso il proprio pensiero, la poesia diventa un grido urgente contro l’ingustizia, una spinta verso la resilienza di chi continua a scrivere e a sperare, questi versi sono capaci di risvegliare le sensazioni di un ideale prima che diventasse una semplice frase, quando ci si credeva nella possibilità di difendere una patria fino all’ultima goccia di sangue, ricorda il periodo di sacrificio ed eroismo. “La quotidiana guerra delle canaglie / Contro la poesia / Non dirò niente di più / Anche se non saprei tacere”.

Tra queste poesie troviamo anche testi d’amore, alcuni riguardano la figlia, sottolineando la somiglianza emotiva e fisica tra le generazioni e nonostante le difficoltà dell’esilio, mantiene la speranza per un futuro promettente. La poeta descrive anche quello stato conflittuale tra il voler partire e il voler restare, percepito come una irresolutezza interiore che appartiene a coloro cui esistenza è segnata dalla fatica delle esperienze passate.

La scrittura di Zoé rappresenta che si ostina a sondare i margini della realtà, ma che rimane a lungo nell’ombra di coloro che impongono le loro prerogative, sempre più vicina a sferrare un colpo di rinnovamento nella propria poesia, e così che si vive questa raccolta, attraverso i testi che sono veramente unificati per tema, stile e pensiero, un unico discorso con tante varianti, sfuggente e allusivo alla vita, “I pesci si trasformarono in sudditi / Di stupide spacconate” per scuotere al lettore da impoverimenti che sono ancor più disumanizzanti della privazione materiale e della lotta per la sopravvivenza.

Rocío Bolaños

 
 
 
 
Lo que me queda
 
Mi hija / un marido
Mis hermanos
en New Jersey
Como árboles
Como una nevada
Y estos libros
Películas que vuelvo a ver
Poemas manoseados
Cien mil veces
Y la música como letanía
Mis compositores preferidos
Menos mal que tengo dos hermanos
Porque este exilio
Es la muerte
Mi madre y mi padre murieron
Ella en París
Él en New Jersey
Con dos años de interval
Ahora tengo además dos tumbas
En dos sitios alejados de aquel mundo
Y una amiga que vende sueños en una galería
De la calle Ocho en Miami
Otro amigo que pinta con la yema de los dedos
Y el duende tiritando de placer en Indian Creek Street.
Y un primo en La Habana
Que sueña con el miedo.
 
 
 
 
Quel che mi resta
 
Mia figlia/ un marito
I miei fratelli
Nel New Jersey
Come alberi
Come una nevicata
E questi libri
Pellicole che torno a vedere
Poesie maneggiate
Centomila volte
E la musica come litania
I miei compositori preferiti
Per fortuna ho due fratelli
Perché questo esilio
È la morte
Mia madre e mio padre morirono
Lei a Parigi
Lui nel New Jersey
Con due anni d’intervallo
Adesso ho anche due tombe
In due luoghi remoti di quel mondo
E un’amica che vende sogni in una galleria
Della calle Ocho a Miami
Un altro amico che dipinge con la punta delle dita
E il folletto che freme di piacere in Indian Creek Street.
E un cugino all’Avana
Che sogna con la paura.
 
 
 
 
 
 
Pintar la vida
 
No voy a susurrar que el color es feo
Demasiado oscuro en su azul eléctrico
Te aconsejaré que remuevas la capa de blanco
Con la paleta chamuscada de dorado
La ilusión era esta amistad transparente
Y se ha puesto negra
De tanto sobarla con almíbar
Yo como intuyes amo el verde
Me muero por el amarillo
Y necesito del rojo para besar los sueños
No regreses por favor con las manchas cristalinas
Nada tengo que ver con el hielo
Y mañana tendré las manos blancas de cal
El pubis rosado y un mordisco
El mar es un color exuberante
Para repintar la vida
Que se va derritiendo descolorida
Por los suburbios y los callejones.
 
 
 
 
Dipingere la vita
 
Non sussurrerò che il colore è brutto
Troppo scuro nel suo azzurro elettrico
Ti consiglierò di rimuovere il manto bianco
Con la tavolozza chiazzata di dorato
L’illusione era questa amicizia trasparente
Ed è diventata nera
Per averla così impastata di melassa
Io come intuisci amo il verde
Muoio per il giallo
E ho bisogno del rosso per baciare i sogni
Non ritornare per favore con le macchie cristalline
Non ho niente a che vedere con il gelo
E domani avrò le mani bianche di calce
Il pube roseo e un morso
Il mare è un colore esuberante
Per ridipingere la vita
Che si va sciogliendo scolorita
Per i sobborghi e i vicoli.