Poesie d’amore

foto di Dino Ignani

 
 

Ottima scelta quella di Francesca Pansa tra le poetesse italiane, una lettura corroborante in tempi di nihilismo. Ne diamo solo qualche esempio nella pletora delle antologizzate. Va sul  sicuro Francesca e non sbaglia un colpo, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per esempio Patrizia Cavalli, introdotta da Paolo Ruffilli.

Pierangela Rossi

 
 
 
 
Coprimi grandemente
scioglimi
e in me resta.
 
E poi fammi restare
lenta chiusa
dentro la tua festa”
 
 
 
 
 
 
Tu dormi nel mio letto
ora ti guardo. Ti abbracci al mio cuscino
e mi allontano. Perfezioni il bonsai
del nostro amore con un sonno segreto
di due ore.
 
 
 
 
 
 
Tutti i miei sensi raccolti in uno
che era tutti e non era nessuno.
Un impasto densissimo amoroso
che riassorbiva il mondo nel riposo.
Si mostrava nella forma di un sorriso
che era di tutto il corpo non più diviso,
luce e riflesso della luce d’ogni corpo,
ma visitava tenerezza di nascosto.
 
 
 
 
 
 
Anna Maria Ortese è introdotta da Silvio Perrella.
 
Mio primo amore, pallido ragazzo
una mattina calda: ancora ascolto
il battito del cuore nella gola,
ancota il male sento, il male-bene,
ancora nelle vene
passa il turbato ansare.
Dolore di uno sguardo
fanciullesco, piacere
che strazia di uno sguardo
indifferente sopra noi posato!
E fu breve la cosa. E presto uscita
sui verdi prati, avidamente il male-
bene pensavo, e quanto
l’avrei portato nel mio triste cuore.
 
 
 
 
 
 
Antonella Anedda è introdotta da Emanuele Trevi.
 
1997
Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l’immensa distanza di questa estate lenta
nell’arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l’amore perché non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l’erba.
 
Oggi è un pomeriggio di pioggia.
Possiamo traversarlo in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo di un bicchiere
che tanta lontananza non è stato un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
con la segreta pazienza delle bende
ogni irreale desiderio.
 
 
 
 
 
 
Silvia Bre introdotta da Arnaldo Colasanti
 
Avessi almeno la certezza scura
che intero ti mantiene, e fermo
nell’universo:
io spero,
sono la pellegrina
che si lascia guidare da un tuo verso.
 
Ascolta, un viale avevo
di sterminate rose
da guardare la sera
cieli di viole
che l’edera rampava a grandi tele,
avevo corde amorose.
E guarda adesso
com’è tutto raccolto in un mirino
che finalmente la mia strada ho perso
nel mondo delle cose
e mi sento salire rami nuovi
e il cielo ce l’ho steso sulle dita
e amo, e mi rinchiudo
tutta nella vita.
 
 

Nel volume esimi critici e brave poetesse: tra queste Alda Merini, Rossana Ombres, Jolanda Insana, Maria Luisa Spaziani, Jacqueline Risset, Franca Grisoni, Màrcia Théophilo, ecc. Un grazie a Francesca Pansa, una giornalista culturale che ha curato questa densa antologia nel ’99 per la Newton & Compton