Pillola di Francesco Tripaldi

Pillola di Francesco Tripaldi

 
 

La poesia che presentiamo oggi l’ha scritta Francesco Tripaldi, voce nuova e intrepida della poesia italiana. Purtroppo ancora troppo poco conosciuto affronta con pungente ironia i temi della contemporaneità. Rileggo a distanza di tempo la sua raccolta dal titolo “Il machine learning e la notte stellata” edita da LietoColle in questi tempi di Coronavirus ed è di una drammatica autenticità. La poesia scelta rappresenta e incarna la nostra attuale quotidianità. Siamo iperconnessi per necessità emotive, produttive, economiche e sociali.

I versi, scritti con disarmante semplicità, rappresentano paure e speranze. Cosa saremmo ora la connessione si interrompesse? Saremmo in grado di andare avanti? Ecco che forse non saremmo connessi ma scopriremmo quanto siamo legati e bloccati pur considerandoci liberi. Non credo sia questa la condizione umana che ha bisogno di più dimensioni (e sensi) per vivere. Ok va bene stiamo tutti facendo un sacrificio ed è giusto farlo per noi e per gli altri ma riflettiamo un attimo. Cosa succederebbe se tutto si smaterializzasse. Mi viene in mente l’amore e il sesso sublimati ad oggi con il sexting e il porno. Alcuni di noi registreranno video osé all’amante o al fidanzato lontano. Ci fidiamo. Tra qualche tempo sarà tutto finito ma potremmo considerarci al sicuro?

Sento già ora di chat con nomi alquanto discutibili condividere foto di donne e minori, inconsapevoli del fatto che la loro immagine, il proprio nudo, il proprio orgasmo sono diffusi senza alcuna considerazione. Il fenomeno passerà sotto il nome di body shaming (prendere in giro corpi non conformi all’immagine socialmente accettata) per i più “puliti” o di revenge porn (condivisione di immagini o video intimi senza il consenso). Molti penseranno sia tutto normale come quando si prendeva in giro la compagna di scuola brufolosa o si “vociferava” di scopate clamorose mai avvenute o ingigantite da “machi” troppo poco sicuri di sé. Ma ciò vale anche quando otteniamo un servizio inconsapevoli, più o meno volontariamente, che poi pagare con una continua produzione di dati e che questi siano messi in mano, anche pagandoli sotto pagamento, alle società di marketing.

Ci riprenderemo la nostra privacy? Questo non è dato saperlo ma possiamo sempre pregare con i versi di Tripaldi!

Ilaria Grasso

 
 
 
 
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sia aggiornato il tuo firewall,
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e non ci indurre a prestare consensi inconsapevoli
ma liberaci da ogni irreale
aspettativa di privacy.
 
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